Abbiamo tutti quanti un grande desiderio, un desiderio che pare diventato un sogno, tanto ci pare lontano ancora da realizzare, tanto ci pare lontano nel ricordare, eppure è un semplice e naturale desiderio di uscire e pure passeggiare tra fiori e erbe, tra alberi e prati, e della primavera gustare l'aria, il fascino e il sapore. Dobbiamo avere tanta speranza indossando tanta pazienza e nel contempo alleviarci con pensieri chiari e dare allegoria ai giorni anche con immagini se non con le sole parole. Ecco che meglio di ora possiamo apprezzare e perderci in questa opera di assoluta freschezza e vivacità, che dona alla mente se non proprio all'occhio quella sensazione da immedesimarsi in quel preciso luogo o se non altro sentirsi avvolgere da quel sottile venticello primaverile che pare muova delicatamente i pioppi e le erbe, lasciando trascinare lentamente le nuvole bianche a contornare.
Nel lontano 1879 Manet si traferì con tutta la famiglia nel famoso villaggio di Vétheuil sulla riva della Senna, e qui il Maestro, nei tre anni che vi rimase, fu influenzato dal paesaggio del luogo, dalle colline e dai prati, dalla stessa torre della chiesa del XII secolo che dominava su tutta la valle, insomma ha espresso con pennellate delicate e ritmiche l'impatto esteriore ma soprattutto quello interiore che ognuno può assorbire trovandosi in simile panorama. Ebbene non è difficile perciò entrare in questa libidine di effetti, in questo palpabile sentiero tra i campi, tanto da chinarsi e raccogliere un fiore di campo, tanto da godere quella gioviale e pura aria che soltanto passeggiando, nel vero, in un primo pomeriggio di maggio, noi sappiamo riconoscere e godere.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Claude Manet - Percorso sull'isola di Saint Martin, Vétheuil
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