mercoledì 29 gennaio 2020

TAIKA WAITITI (COHEN) - JOJO RABBIT

L'ho visto più per curiosità, direi anche con un certo scetticismo, non mi ero documentato, ma la locandina mi incuriosiva enormemente, quel bambino vestito da nazista e quella figura clownesca di Hitler hanno dato la spinta maggiore.
Ebbene se mi aspettavo un film da ridere, ovvero pieno di gags e anche demenziali tirate di orecchie a un sistema e un regime passato, mi sarei sbagliato di tanto, ma quello che ho avuto paura più di tutto è che inizialmente mi sono sentito piuttosto disorientato perchè non riuscivo a immaginare che si potesse fare un film inneggiante al regime, perchè all'inizio è così che ti pare e ti rode dentro e quasi avresti voglia di urlare e sbraitare per l'odio e la rabbia che cresce.......
E' una rabbia e un odio che sceme, che forse voluto per farti davvero entrare nel corpo e nella mente di quel ragazzino di circa dieci anni, invasato del nazismo, tanto da andare fiero nell'esserne sempre vestito, fare i corsi preparatori per diventare un puro e invincibile, virile, ariano perfetto, quel ragazzino ancora bambino che parla con il suo amico segreto, che vede come reale, che discute e che adora all'infinito e sopra ogni cosa, il suo amico dei giochi, un puro e immenso ariano doc, Hitler stesso, la cui interpretazione è singolare, non sarcastica, ne buffonesca, direi quasi naturale tanto è paradossale e pazzesca nella sua vera realtà conosciuta, un vero amico segreto, un vero amico dei giochi. 
 Non posso raccontare la storia altrimenti perdereste il gusto e il geniale di questo film che a mio parere è uno dei più belli che abbia visto questo anno, ne uscirete con una profonda devozione e una grande apertura nel cuore e nella mente quasi d'abbracciare la prima persona che trovate per estraniare il forte amore per gli altri. 
Vorrei che questo film fosse l'icona per una vera lotta contro la discriminazione razziale, un insegnamento che il regista ha saputo irrorare piano piano nell'animo, nel cuore, nella mente di uno spettatore e consentitemi di aggiungere una piccola nota personale, la musica finale è il tocco geniale su una torta davvero gustosa. Brivido da accapponare realmente la pelle. 
A me non resta che andare a leggere il libro da cui è tratto: "Come semi d'autunno" di Cristine Leunens

Roberto Busembai (errebi)

Immagine web: Locandina del film

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