martedì 21 gennaio 2020

PAPA ADRIANO IV

Alla morte del Papa Anastasio IV, nel 1154 salì sulla soglia pontificia il primo e unico inglese di tutta la storia dei papi, Nicholas Breakspear, che assunse il nome di Adriano IV. Pare che prima di essere eletto facesse vita tendenzialmente avara soprattutto per la smania di raggiungimento al potere, ma poi alla carica accorsogli, pare, si sarebbe redento. Il sommo vate Dante per errore attribuì questa ingente avarizia a Adriano V che collocò nel Purgatorio, e pure un altro grande letterato, il Petrarca ebbe la stessa mancanza ma ebbe ance il tempo di avvedersene e correggere nell'epistola Rerum familiarium.
Redento o meno questo nuovo papa era deciso a ottenere la sovranità su Roma, una Roma che si stava adagiando sempre più ai pensieri e ai personaggi normanni, erano sempre più propensi verso Guglielmo I da poco incoronato sul trono normanno dell'Italia meridionale e sempre più scettici e ostili verso la Chiesa e verso i preti, affiancati e sobillati anche dal frate Arnaldo da Brescia, la cui riforma si collegava al movimento dei Patarini di Milano, un frate che predicava la rinuncia alla ricchezza da parte della Chiesa, il ritorno alla povertà evangelica, rinuncia assoluta del potere temporale e la predicazione estesa anche ai laici.
Papa Adriano IV, in merito anche a un fatto criminoso nei riguardi di un cardinale, dichiarò l'interdetto contro Roma e da qual momento nessuna funzione religiosa, compresi matrimoni e addirittura funerali divennero assolutamente proibiti. Ma i romani non poterono sopportare per molto e il Senato allora si appellò riverente al Papa, il quale ritirò l'interdetto ma per prima cosa volle che fosse esiliato l'eretico frate. Arnaldo dopo tanto vagare trovò rifugio presso la corte viscontea di Campagnano che lo accolsero davvero a braccia aperte, lo consideravano un vero profeta.
Ma c'erano altri grossi problemi che incombevano sul Papato e su Roma, da poco era sceso in Italia, nel nord, Federico Barbarossa e Papa Adriano non sapeva quali erano i suoi atteggiamenti verso la Chiesa e per tastarne il polso si fece avanti chiedendogli la consegna di Arnaldo da Brescia.
Barbarossa acconsentì e arrestato uno dei Visconti, chiese in cambio per la sua liberazione, il frate che poi consegnò al committente. Arnaldo da Brescia fu condannato a morte per impiccagione, il cadavere poi fu arso e gettate le sue ceneri nel Tevere.
Federico Barbarossa potè entrare vittorioso e senza spargimento di sangue in Roma, dove il Papa lo incoronò come imperatore.
Ma i Romani questo imperatore e questa nuova “combutta” non piacque e si ribellarono, ma nonostante un cospicuo fiume di sangue, riuscirono ad avere la meglio tanto da far sloggiare imperatore, papa e cardinale.
Ma la storia di quei tempi fu molto e spesso travagliata da un continuo voltafaccia e cambiamenti di pensieri, portati soprattutto da un forte e prorompente desiderio di denaro e di potere, tanto che Adriano IV, una volta che il Barbarossa fu rientrato in Germania, trovò modo e maniera di abbonirsi il “nemico” Normanno, tanto da farlo entrare in Roma. Guglielmo I riuscì a domare i trambusti dei romani, che nonostante tutto odiavano più il Barbarossa che questo normanno, e il Papa ritirò la scomunica nei suoi riguardi, che gli aveva inflitto nel periodo di “buona” con il germanico.
Ma Barbarossa saputo questo inganno, non si fece attendere e ritornò in Italia ma nel frattempo, e precisamente il 1 Settembre del 1159, ad Anagni, Papa Adriano IV lasciava questa vita terrena.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Papa Adriano IV

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