giovedì 9 gennaio 2020

BASILICA DI SAN PIERO A GRADO (PI)

Durante un fortunoso viaggio per mare, l'Apostolo Pietro si trovò a dover sbarcare alla foce dell'Arno, che al tempo non era a estuario ma a delta, dove esisteva uno scalo romano, che per facilitare lo sbarco dei passeggeri e dei marinai, vi erano costruiti dei gradini, e pare proprio da questo che il luogo venne da allora nominato San Pietro a Grado. Appena al suolo, il primo Apostolo volle celebrare una Messa e improvvisò un altare con una pietra, i fedeli tutti e quelli anche per sentito dire contribuirono poi alla costruzione di una chiesa, che divenne nel tempo una grande basilica.
Un'altra leggenda, sempre legata a questa stupenda chiesa, vuole che Papa Clemente I, quando giunse al cospetto di quell'altare in pietra per consacrarlo, perse tre gocce di sangue dal naso e caddero perciò sulla pietra. Quest'ultima fu per molto tempo venerata e tutt'ora è conservata presso il Museo della Primaziale Pisana.
Circa verso il decimo secolo la struttura della basilica fu completamente demolita e poi ricostruita, che poi è quella risultante ad oggi, e l'unica parte che rimase senza interventi fu appunto l'altare di pietra. Successivamente a metà del 1100 una forte tempesta rovinò completamente la facciata e buona parte delle navata, tanto da modificare e anzi ridurre di un quarto la lunghezza della chiesa, riempiendo poi lo spazio vuoto con l'edificazione di una torre campanaria. Campanile che purtroppo durante il conflitto della seconda guerra mondiale fu minato dall'esercito nazista in ritirata, e anche se ricostruita non ha più raggiunto la sua altezza originale di circa 37 metri.
All'interno si possono ammirare degli stupendi affreschi, che furono scoperti dai restauri negli anni '60 ma che purtroppo molti erano ormai rovinati, ma i rimanenti sono ancora capaci di una buona lettura, come la Madonna in gloria circondata dai dodici apostoli o le storie dei santi Pietro e Paolo.


Roberto Busembai (errebi)
Immagini web

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