A Pistoia se dite orso, vi guardano in faccia con aria stralunata, ma se dite “micco” si rasserenano e risplendono pure di gioia, perchè a Pistoia micco è l'orso ed è il simbolo vero della città stessa. E sarà il micco, la sua sagoma, l'eroe vittima di una famosa giostra che ogni anno i cavalieri di ben quattro contrade si contenderanno lo Speron d'oro.
La giostra dell'Orso ha tradizioni lontane, ma eccetto dovute e imposte sospensioni, ritorna sempre a far “chiasso” nella piazza del Duomo, invasa di terra battuta per l'occasione, pare che nel dopoguerra si volle affascinare ancora di più la sagoma dove fantini schiodano le loro lance a cavallo di atletici e giovani cavalli, mascherandola con pelo e zanne, ma questa innovazione non fu alquanto gradita ai cavalli, in quanto terrorizzati , si sbizzarrivano e invertivano precipitosamente la marci facendo addirittura cadere i fantini, e perciò si ritornò alle sagome come quelle odierne.
I cavalli si cominciano ad addestrare dalla prima primavera con una dovuta e faticosa ricerca di far scattare il cavallo da fermo nella velocità più possibile, i concorrenti (i fantini) e i cavalli vengono tenuti segreti fino a gli ultimi giorni, questo per non concedere vantaggi all'avversario.
La giostra dell'Orso ha tradizioni lontane, ma eccetto dovute e imposte sospensioni, ritorna sempre a far “chiasso” nella piazza del Duomo, invasa di terra battuta per l'occasione, pare che nel dopoguerra si volle affascinare ancora di più la sagoma dove fantini schiodano le loro lance a cavallo di atletici e giovani cavalli, mascherandola con pelo e zanne, ma questa innovazione non fu alquanto gradita ai cavalli, in quanto terrorizzati , si sbizzarrivano e invertivano precipitosamente la marci facendo addirittura cadere i fantini, e perciò si ritornò alle sagome come quelle odierne.
I cavalli si cominciano ad addestrare dalla prima primavera con una dovuta e faticosa ricerca di far scattare il cavallo da fermo nella velocità più possibile, i concorrenti (i fantini) e i cavalli vengono tenuti segreti fino a gli ultimi giorni, questo per non concedere vantaggi all'avversario.
Il 25 Luglio di ogni anno, si festeggia il patrono della città, San Jacopo e in questa giornata tra le varie e tante manifestazioni e celebrazioni si corre anche la Giostra.
Tutto comincia con uno spettacolare corteo storico-religioso che sfila lungo quello che fu il primo perimetro delle antiche mura della città per terminare nella cattedrale di San Zeno, che con il richiamo di tre squilli di tromba, viene aperto il portone centrale da cui esce il vescovo per ricevere il corteo.
E la sera la grande competizione, che come già detto ha radici antichissime, medievali, e da documentazioni pare che la corsa di questi cavalli si correva sull'antica via Lucchese partendo da una pietra miliare fino a raggiungere la chiesa di Santa Maria Cavaliera, a fianco del palazzo comunale. Ma dopo la costruzione di un bastione mediceo la corsa fu disputata lungo l'attuale Corso fino a farlo poi diventare una corsa in tondo sul prato di San Francesco. Dal 1947 si corre definitivamente in piazza Duomo.
I quattro rioni, riscontrabili dalle quattro porte dell'antica cerchia del mura urbane, sono il Cervo bianco della Porta Lucchese, il Drago di porta Carratica o Fiorentina. Il Grifone dell'antica Porta S.Andrea oggi Porta del Borgo, e infine il Leon d'oro della vecchia Porta Guidonis, la presente Porta san Marco.
E la sera la grande competizione, che come già detto ha radici antichissime, medievali, e da documentazioni pare che la corsa di questi cavalli si correva sull'antica via Lucchese partendo da una pietra miliare fino a raggiungere la chiesa di Santa Maria Cavaliera, a fianco del palazzo comunale. Ma dopo la costruzione di un bastione mediceo la corsa fu disputata lungo l'attuale Corso fino a farlo poi diventare una corsa in tondo sul prato di San Francesco. Dal 1947 si corre definitivamente in piazza Duomo.
I quattro rioni, riscontrabili dalle quattro porte dell'antica cerchia del mura urbane, sono il Cervo bianco della Porta Lucchese, il Drago di porta Carratica o Fiorentina. Il Grifone dell'antica Porta S.Andrea oggi Porta del Borgo, e infine il Leon d'oro della vecchia Porta Guidonis, la presente Porta san Marco.
Nella mattinata del 25 luglio, vengono sorteggiate le diciotto tornate in cui i fantini devono abbattere il bersaglio a forma di orso con una lancia e il punteggio varia secondo l'ordine di arrivo di ciascuno.
Naturalmente vince chi acquisisce più punti, ma il divertimento rimane comunque per tutti e non solo per i cittadini di Pistoia ma anche per la massa di turisti che questa competizione attira.
Roberto Busembai (errebi)
Immagini web.
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