giovedì 7 maggio 2020

UMBERTO D. - VITTORIO DE SICA

Pellicola degli anni '50, fu un determinante apporto al cinema italiano Neorealista, ma non fu certo un apporto economico in quanto, nonostante il film fosse di un'intensità umana indescrivibile e di una ferrea ricostruzione della società di allora, non ottenne quel successo che avrebbe dovuto, voluto anche e comunque dalla politica che tendeva a boicottare tutti quei registi, come De Sica, Visconti, Rossellini ecc, che raccontavano i drammi veri e reali della società in contrapposizione alla crescente cinematografia americana, che entravano sempre di più nel programma di visione in Italia.
Umberto D è un film nato dalla coppia indiscutibile di Cesare Zavattini e Vittorio De Sica, che entrambi hanno contribuito a fare di questa pellicola una delle loro opere più importanti.
La storia è quella di un anziano pensionato Umberto Domenico Ferrari ( interpretato magistralmente da un attore non professionista un certo Carlo Battisti) che tira avanti con espedienti per poter pagare l'affitto e procurarsi un poco da mangiare, ma i soldi non bastano mai e si trova così a dover vendere tutti i suoi pochi averi cercando di estinguere i debiti che non finiscono mai. Solo senza famiglia, vive le sue giornate in cerca di procurarsi qualche soldo, senza elemosinare, ma dedicandosi a trovare i modi e le maniere giuste, svolgendo la sua vita solitaria e povera in mezzo a bambini che giocano nei parchi, a corriere e a soldati che pullulano la città di Roma, una Roma ai primordi di un dopoguerra, dove non ha tempo di dedicarsi a un anziano, non ha tempo di dedicarsi a un povero, che già poveri erano tutti......I suoi unici rapporti sono con una giovane, gentile e ingenua servetta ,che vive d'innamoramenti dei tanti soldati in licenza, e un fedele e grande amico cane Flaik.
Gli incassi fecero del film un flop, l'allora segretario allo spettacolo, Giulio Andreotti si prodigò a censurare questo film perchè giudicato incapace di ritrarre le "cospicue" riforme sociali postbelliche.
E' un film con un finale meraviglioso, dove l'unico grande amico, Flaik, è la salvezza dell'uomo, sicuramente un film da una tematica attualissima, che oggi, proprio dopo questa pandemia, che ci ritroviamo in una crisi che non ha eguali e che non sappiamo ancora come debellare, un dopovirus che ha messo in evidenza e sottolineato con la morte, il mancato rispetto e considerazione dei nostri anziani, ha urlato nei nostri cuori la nostra noncuranza d'interesse di sapere a chi avevamo affidato i nostri cari anziani.
Umberto D. un film da rivedere e a parere mio da rivalutare.
Ho trovato questo frammento del finale del film, e lo ritengo emblematico, la rinascita della vita e del senso di vivere.....alla FINE.

Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

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