mercoledì 6 maggio 2020

HARPER LEE - IL BUIO OLTRE LA SIEPE

Ci vogliono due occhi di bambina per capire come funziona il mondo, per comprendere le ingiustizie e le corruzioni, per vedere e ingiurie sulle discriminazioni, ci volevano due occhi di bambina a narrare al mondo quello che ancora e sempre sta accadendo, la disuguaglianza sociale, la discriminazione che non è soltanto razziale e la profonda, direi ima, ingiustizia.
Ho sempre sentito parlare, citare, nominare questo libro, persino il cinema se ne era occupato, ma io non lo avevo mai letto, sapevo di cosa parlava, alcuni passi ne avevo trovata menzione, ma non gli avevo mai dedicato l'opportuno interesse. Il motivo? Solo esclusivamente di scelta, di sensazione, di opportunità...un libro come tanti che stavano nel cassetto in attesa.....e in questa quarantena che ci siamo improvvisamente trovati, ho rispolverato quelli che erano in “riserva” (il libro che ho letto è di un'edizione Universale Economica Feltrinelli del 1964, un libro di mia madre) e tra i tanti libri ho scelto questo, IL BUIO OLTRE LA SIEPE di Harper Lee.
Che altro aggiungere, la trama? Non credo che non ci sia nessuno che non la conosce, non credo che nessuno non conosca l'avvocato Atticus Finch che d'ufficio si trova a dover difendere un “negro” accusato ingiustamente di aver violentato una ragazza, ma che dovrà dibattersi con una società in cui i “negri” anche se non hanno colpa alcuna, teoricamente, materialmente sono già colpevoli di esistere. Una società borghese, da atteggiamenti borghesi e tali da avere comportamenti alquanto borghesi, razzisti, discriminatori al punto persino di non fidarsi di loro stessi, se “diversi” dal loro “ignorante” pensare e agire di sempre, persino la figlia del “rispettabile” avvocato, la voce narrante nel libro, è da additare, perchè non propriamente femminile nei suoi gesti, nelle sue ambizioni e nel suo parlare, anzi piuttosto selvaggia e quasi maschile.
Che altro aggiungere, l'unica cosa che posso dire è che sono contento di averlo letto, sono contento di non averlo perso e sono contento se tanti e anzi tutti lo leggessero, perchè basta poco a cambiare i personaggi che la storia non è molto diversa dall'attuale.

Roberto Busembai (errebi)

Immagine (ERREBI): Copertina del libro dell'edizione Universale Economica Feltrinelli 1964

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