sabato 30 maggio 2020

30 MAGGIO - SANTA GIOVANNA D'ARCO

Giovanna d'Arco, Giovanna la pulzella come si auto-definiva e firmava dopo la scritta GesùMaria, nacque nel 1412 a Domrémy, un piccolo villaggio della regione dei Vosgi, in Francia e già da bambina risentì degli orrori della guerra civile che infestava la Francia di allora, una Francia in ferrea combutta con il trono Inglese in un'altalenante guerra sanguinosa dei Cent'anni.
Appena adolescente, quando insieme alle altre amiche e amici, era solita ritirarsi sotto ad un albero detto “albero delle dame”, così chiamato perchè in principio, tanto tempo prima, pare fosse stato stregato dalle fate, ma che dopo l'intervento del parroco che vi lesse, sotto il suo fogliame, il Vangelo secondo Giovanni, fu purificato e le fate messe in fuga. Qui i ragazzi si scambiavano i loro progetti futuri, si raccontavano i loro segreti, facevano merenda, mentre Giovanna pare che vi trovasse la rivelazione, ovvero che sentisse le voci di Santa Caterina, di santa Margherita e di San Michele che la incitavano ad andarsene e a fare visita al Re per farlo incoronare, e assicurarsi così, il potere, che derivava perciò dal volere divino.
Fu così che nel 1429 fuggì di casa e raggiunse il capitano di Vaucouleurs, Robert de Baudricort, comandante dell'ultima guarnigione rimasta fedele al “delfino” Carlo ( il futuro Carlo VII), convincendolo a farsi scortare per attraversare il territorio, ormai invaso dal nemico, e raggiungere così Chinon per incontrarsi con il re.
Travestita da uomo, capelli rasati, si presentò al cospetto del re e piegando il ginocchio al suo cospetto, disse questa frase che invigorì il debole e patetico sovrano:
“ Ti dico da parte di Messere Dio che tu sei Erede di Francia e figlio del Re”
Senza perplessità, Carlo le affidò il comando delle truppe per difendere Orleans, dopo però Giovanna avesse subito per tre settimane intere, una ferrea valutazione da parte di teologi e prelati per carpirne le sue pure intenzioni.
Orléans l'8 Maggio era liberata!
Le truppe francesi, invigorite e rinfrancate dagli esiti ripresero animo e si strinsero attorno a Giovanna con un esaltato misticismo e da allora fu un susseguirsi di vittorie, a Patay sconfisse gli inglesi e nel mese successivo, riuscì a liberare Reims dove il 17 luglio, Carlo VII fu consacrato e incoronato Re.
Ma Giovanna non voleva fermarsi e incitava il sovrano perchè intercedesse per raggiungere Parigi, ma questi abbandonò le armi e si affidò a trattative con gli inglesi, lasciando sola la grande eroina, che non persa d'animo con le truppe si diresse verso la meta prefissata, ma il destino volle che fosse imprigionata dal borgognone Giovanni di Lussemburgo e poi chiusa nelle fortezze di Beaulieu-en-Vermandois e di Beaurevoir per poi consegnarla agli Inglesi in cambio di 10.000 scudi d'oro.
Re Carlo non potè, ma sicuramente non volle, fare niente per liberarla e dopo una prigionia nel castello di Rouen, venne processata dal conte vescovo, alleato degli inglesi, Beauvais Cauchon con l'accusa di eresia e stregoneria, evidenziate anche dal suo abbigliamento mascolino.
In assoluta lucidità, fermezza e coerenza, Giovanna si difese respingendo assolutamente ogni accusa e questo suo atteggiamento, le valse la condanna al rogo.
Sulla piazza di Rouen il 30 Maggio del 1431, Giovanna d'Arco venne bruciata viva.
Si raccontò che la sua morte fu accompagnata da prodigi. Una colomba pare si alzò dal rogo e fu paragonata allo Spirito Santo che cercava la sua anima. Un soldato inglese, preso dal panico, si liberò delle vestigia militari e inginocchiato si convertì, battendosi più volte il petto. Lo stesso boia impazzì.
Negli anni a venire la sua figura iniziò a prendere valore, la Francia riconobbe in lei l'eroina della liberazione per il contributo non solo pratico ma anche morale e agli inizi del ventesimo secolo fu beatificata e poi, per volere di Papa Benedetto XV, nel 1920 fu canonizzata.

Roberto Busembai (errebi)

Immagine web

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