domenica 3 maggio 2020

PRONTI....ATTENTI...VIA?!

C'era disperazione quel mattino, ognuno pareva avere la luna storta, mio padre gesticolava da se senza parlare, un maniaco che vagava per le stanze, mia madre a seguirlo come un cane, devota e silenziosa a tenergli banco ( e questa cosa già era d'allarmare, mia madre che si fa comandare!), il nonno aveva rinunciato a poggiarsi al bastone e strascicava sul pavimento, fermandosi a gli angoli delle stanze quasi chiedesse elemosina, la nonna incessante a curarsi davanti allo specchio, "testeggiando" come un'ossessa e dicendosi...”non sono ancora pronta!”. L'unica, e stavolta la devo osannare, è mia sorella che imperterrita, già di primo mattino, ha le sue cuffie negli orecchi e vive con il cellulare, per lei ogni cosa non ha valore e nemmeno interesse, questo il suo pensiero: “ E' finita la quarantena? E allora che si esca!” Io pure avrei avuto la stessa reazione ma pare invece che in casa mia sia stato dato un nefasto ordinamento, non ci crederete, ma nessuno vuole uscire. Soltanto Franchino, mio fratello più piccolo, lui ha già la cerbottana ben lucida, i pallini di carta ben distribuiti nelle tasche dei pantaloni e una voglia pazzesca, che gli si legge nel volto sereno e dagli occhi vivaci, di uscire fuori e “uccidere” qualcuno.
Mentre cammina gesticolando, mio padre parla a voce alta con se stesso, e spesso capto alcune frasi, che cerco di comprendere il senso, se non altro per darmi pace del suo comportamento alquanto preoccupante. “ Questa non ci voleva” dice , penso rivolgendosi all'ordinanza di poter uscire, “ ecco ora che mi ci ero abituato” penso voglia dire allo stare in casa.... “ ma come, dopo tutto questo lungo e faticoso sacrifico, voi mi date il permesso, di tornare a lavorare!” . Questa cosa l'ho capita meno, forse pensa che sia difficile ricominciare con tutte le precauzioni che si dovranno adottare......ma vengo subito smentito del mio pensare che “ Io non sono abbastanza riposato, io mi trovavo così bene a non fare niente e farmi credere sacrificato!”.
Mia madre che lo segue credo sia entrata in una fase d' amnesia totale, da non riconoscere a chi sta dietro e non vorrei che ci sia anche qualche cosa di mistico e soprannaturale, visto che nel seguire suo marito, ha in mano un rosario e spesso mormora....”Fa che riprenda l'intelletto, che me ne voglio liberare”....non ho capito a cosa sta alludendo, se alla nuova fase 2 per liberarsi della condizione di relegata, o forse, meglio, si voglia liberare del marito, anzi mio padre, che ha dovuto sopportare per tutto questo tempo.
Il nonno l'ho capito, non ci vuole tanto, lui strascica sul pavimento per far si che non lo si obblighi a uscire fuori come era abitudine, prima, prima del Covid....lui non vuole andare a scaldare di nuovo quella panchina del parco, avere d'intorno tutti quei “mocciosi” di bambini che le proprie madri non si curano, non vuole più dar da mangiare ai piccioni sapendo che poi, gli stessi, verranno a cibarsi dei vermi sulla sua tomba. Il nonno si fa credere impossibilitato di camminare.
Invece il problema della nonna è solo per un senso di vanità, anche se ormai vecchia, che ha mantenuto nonostante le rughe e gli acciacchi, poi in questa quarantena si è un poco ingrassata, i movimenti si sono fatti più lenti e qualche ossa pavoneggia di una mancanza d'olio, tanto d'essere arrugginita....e allora si guarda nello specchio e dice : “ Datemi qualche giorno ancora, devo prepararmi all'uscita!”
Fuori intanto sento già il vociare degli inquilini, il rombo sulle scale, le auto che rumoreggiano, odori di nafta e petrolio, l'inquinamento sale, e anche io non ero preparato a ritrovarmi addosso tutto questo baccano e questo odore acre nelle narici, non ero pronto ancora ad abbandonare il placido silenzio e il dolce profumo dei fiori della primavera, invece che della benzina bruciata e delle immondizie ancora sulla strada....si perchè i dipendenti della ditta che si occupa a ripulire i bidoni hanno deciso, che anche per loro è il primo giorno, finalmente, di ritrovarsi insieme per le strade....e vogliono far festa come gli altri.....e allora perchè io mi ritrovo, io solo, ad avere questa famiglia...o forse no!
Dalla tromba delle scale sento un grido anomalo, come se qualcuno si fosse fatto male, mi affaccio sul pianerottolo, ma mi è bastata quell'ombra strana appoggiata alla parete per non essere intravista dalle persone di sotto, nelle scale, per capire cosa era successo, Franchino aveva colpito, non ce l'aveva fatta ad aspettare! “Mi sono proprio divertito!” fu la sua esclamazione.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: by Jannis Migadis

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