martedì 31 marzo 2020

VARESE LIGURE (SP)




 Nell'Alta val di Vara, nella Liguria spezzina si trova un borgo fantastico che deve la sua origine, tra il XIII e XIV secolo, a una potente famiglia genovese, i Fiaschi col motto incitatore e rassicurante “ facendo ordine che a tutti coloro a' quali piacesse il venirvi ad habitare, sarebbe dato luogo da fabricarsi una casa”, anche se poi era tanto per dire perchè la popolazione del tempo non aveva certo da permettersi di possedere una seconda casa, quando spesso non ne possedevano neppure una. Ma si da il caso che questa zona si trovasse in uno strategico punto di incrocio tra le strade che collegavano la costa ligure con la pianura padana, tanto che Varese Ligure diventò un buon centro di scambio e di commercio e ben arroccata e difesa con le sue case strette e compatte, a darne, poi, maggiore protezione , c'era un fossato e una murata che ormai non sono più presenti.


Ma non solo, le case, per un progetto edilizio impostogli, dovettero essere edificate tutte uguali e tutte in un posto assegnatoli e murate, ovvero senza legnami o graticci, a rispettare la caratteristica forma circolare (Il borgo Rotondo) dei vicini borghi come Brugnato , Bozzolo, Groppo.


A testimonianza del dominio dei signori Fiaschi rimane il possente castello che domina sull'ingresso del borgo, dove però la torre più alta sorse per volontà del nuovo dominatore, il Piccinino e l'ulteriore torre circolare per merito dei Landi  diPiacenza che divennero i nuovi proprietari.  

     
Nella prossima vicinanza si illumina la bellissima facciata settecentesca della chiesa dei Santi Filippo Neri e Teresa d'Avila, dietro la quale si apre una delle vie principali, Via Garibaldi, nel cosiddetto Borgo Nuovo, dove palazzi e case signorili del XVI fino al XIX secolo, evocano i palazzi nobiliari genovesi con i loro portali in pietra arenaria, loggiati e pavimentazioni a mosaico.


E poi sopraggiungere al cinquecentesco ponte sul torrente Crovana , il ponte Grecino caratteristico emblema di tutto il borgo.

Nelle vicinanze di questo borgo c'è il Passo Centocroci che collega Varese con la Val di Taro in Emilia Romagna. Una leggenda narra che un tempo gli abitanti delle due zone suddette ebbero ad accordarsi per costruirvi un ospizio in prossimità del Passo che li univa, ma ebbero la sfortuna di farlo dirigere ad un perfido monaco che depredò e uccise molti viaggiatori. La cosa venne alla luce quando un cane scoprì i cadaveri dei pellegrini in un pozzo vicino. Smascherato il monaco si dette alla fuga rifugiandosi in una tana, ma fu sbranato dai lupi che al tempo erano i dominatori di quelle montagne. Per le tante croci deposte in ricordo dei viandanti uccisi dal freddo, dai lupi, dai briganti e da quel monaco, il Passo prese il nome che tutt'ora è conosciuto, Centocroci.
Roberto Busembai (errebi)
Immagini web: Il borgo di Varese Ligure

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