martedì 24 marzo 2020

MICHELANGELO MERISI DETTO CARAVAGGIO - CENA DI EMMAUS

E' una delle tante opere acclamate e riconosciute tali del grande Michelangelo Merisi detto Caravaggio, e l'ho scelta non tanto per esporla, in quanto descrivere il Caravaggio ci vuole tanta cultura d'arte che potrei sicuramente dire delle cose insulse, ma per il significato e il valore intrinseco che al momento, adesso, in questi giorni essa può significare.
La rappresentazione si rifà a un passo del Vangelo, quando due apostoli, Cleopla e presumibilmente San Giacomo Maggiore, incontrano per la loro strada un viandante e presi dalla commozione lo invitano a cenare con loro presso una locanda. Si accorgeranno poi che il viandante altri non è che il Cristo Risorto.
Infatti una volta seduti il Cristo benedice il vino e il pane, e quei gesti sono quelli che i commensali hanno a riconoscere nei gesti del loro Signore nell'Ultima cena prima di essere crocifisso, e Caravaggio esperto realista, raffigura con grande descrizione d'espressione il gesto sorpreso di Cleopla che da tanto stupore quasi sta per alzarsi, dal San Giacomo Maggiore che allarga persino le braccia nell'estasi del momento e nella quasi incoscienza a crederci, e in contrapposizione a tutto quanto, la sbigottita curiosità nel volto del custode che sta per servire,
che forse è ignaro dell'importanza di quel pellegrino.
Ebbene in questi giorni non possiamo certo portare pellegrini in casa, non dobbiamo relazionare, ma sicuramente possiamo portare dentro la speranza, perchè non occorre ritrovarsi in Cristo se non si ha fede, ma basta ritrovarsi nell'animo della vita e nel suo immenso porgerla ogni giorno.
Siamo i Cleopla che ci stupiremo talmente di come la nostra fiducia e il nostro sacrificio ci compenserà e allargheremo pure le braccia per potere di nuovo accogliere nel nostro corpo un nostro simile, e sarà la speranza allora che riconosceremo negli abituali gesti di sempre, sarà la fede per chi la possiede, sarà la luce della vita che spezzerà di nuovo quel pane e benedirà quel vino.
E tutta questa potenza di cose, Caravaggio l'ha fermata in uno spazio minimo, in un angolo di osteria, in una piccola stanza, una stanza che noi oggi viviamo ogni attimo del nostro respiro e nella quale dobbiamo ancora sperare di respirare, ma non ne ha fatta una scena buia e in ombra, ma ha acceso una luce stupenda e donato un illuminante colore, perchè anche la nostra stanza deve essere tale, di luce profusa e di colore immenso e forte quasi da accecare.
Ed ecco che il Cristo e la Luce sono la stessa cosa, la Fede e la Speranza, il Credere o essere Reale, il Mistico o il Laico, insomma tutto ha fine …..ricordatelo...anche il male.


Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Michelangelo Merisi detto Caravaggio - Cena di Emmaus

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