Quando le forze fisiche e lo spirito me lo consentivano, ero spesso abituato e allenato a fare escursioni con la mia adorata mountain bike, escursioni talvolta anche di vari giorni se non addirittura settimane, e in questo viaggiare libero per l'Italia mi ha portato anche a conoscere luoghi, tradizioni, spettacoli della natura e la diversità dei popoli che stando a casa nella mia cerchia abituale di sempre, non ne avrei certo immaginato l'esistenza. Tra queste ho scoperto anche varie storie e leggende, se non addirittura opere d'arte di cui non ne sapevo ( certamente ignorante) l'esistenza.
In una bellissima escursione, nei dintorni di Siena, tra cui era compreso il tipico e medievale paese di Monteriggioni, mi sono trovato con la bicicletta a fare un tratto sterrato, una così chiamata strada bianca, che rientrava nel famigerato percorso della Francigena, e naturalmente essendo tale dovevo per forza trovare un luogo sacro, una badia o una pieve. Infatti nella bellissima piana, proprio sotto le mura di Monteriggioni in direzione Colle Val d'Elsa si affaccia tra i campi una badia romanica, nel piccolissimo borgo di Abbadia Isola, Ss Salvatore e Cimino. Un piccolissimo borgo quasi disabitato, dove resiste ancora una sacralità genuina, fatta di semplici cose e di preghiere mute e personali per non disturbare la quiete naturale e sovrana che la ammanta.
Purtroppo non ho potuto visitare la chiesa, in quanto non vi era il preposto, ma con il mio spirito “investigativo” fatto esclusivamente di curiosità e spontaneità, sono riuscito a sapere, da quei pochi abitanti del loco, che nella chiesa ormai non esiste quasi più niente di rilevante ma al tempo vi era una bellissima opera pittorica che la Soprintendenza ha ritenuto prelevarla per salvaguardarla tanto era di notevole valore. Nel chiacchierare sono venute fuori anche voci, o leggenda o chissà forse verità , che il quadro non fosse esposto su un altare o su una parete della chiesa, ma che il parroco addirittura perchè non divenisse occasione per ladrocinio, teneva il quadro sotto il suo letto, nella canonica, e a pochi era data la possibilità di poterla ammirare.
Documentandomi poi ho scoperto che tale opera era la Madonna in trono con il Bambino conservata al museo d'Arte Sacra in Colle Val d'Elsa dell'anonimo pittore Maestro di Badia a Isola.
L'opera del 1300 fu considerata in primo tempo, far parte dei lavori del più illustre e famoso Duccio di Buoninsegna, addirittura del periodo giovanile di questo maestro in particolare avvicinata alla Madonna Rucellai. Ma nel tempo si è evoluta la tesi che la tavola, nonostante le somiglianze, non era altro che opera di altra mano, magari un seguace di Duccio, per poi riconoscere da altre opere presenti in altri musei della provincia di Siena, come fautore l'anonimo Maestro di Badia Isola.
Naturalmente, tanta la vicinanza e tanta la capacità pittorica di questi, ha fatto si da riconoscerne il valore se non superiore ma almeno pari al prefigurato Duccio di Buoninsegna.
Roberto Busembai (errebi)
Immagini : Panorama del borgo Abbadia Isola (foto ERREBI) - Maestro di Badia Isola - Madonna in trono con il bambino (Foto web)
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