martedì 9 giugno 2020

ANTONIO ALLEGRI DETTO IL CORREGGIO - MADONNA COL BAMBINO E I SANTI GIROLAMO E MADDALENA

Nella Galleria Nazionale di Parma, vi sono due tavole del Correggio che si possono dire corrispondenti, che fanno pendant l'una dall'altra, “La notte” ovvero “Adorazione dei pastori” e Il Giorno” ovvero “Madonna col Bambino e i santi Girolamo e Maddalena”. Due opere d'arte di altissimo livello sia artistico che mistico, un'impronta determinante dell'arte del periodo, innovativa come del resto è abitudine del Correggio, che nonostante valorizzi a pieno l'insegnamento dello sfumato di Leonardo, sa dare un suo contributo e un nuovo ordine pittorico agli schemi del Rinascimento anticipando per quasi un secolo le dinamiche del Barocco.
Ho scelto tra le due, il “Giorno” ma non perchè fosse migliore dell'altra ma soltanto perchè ne vedo e ne percepisco una valenza attuale e determinante. Il Maestro, a differenze degli altri grandi come Tiziano e Raffaello, è riuscito in questa opera a eliminare le imposte gerarchie delle figure e i rispettivi troni e simili, ma dando un'impronta di personaggi comuni, un ritrovo di figure familiari che si incontrano felicemente dopo uno svariato e lungo periodo, e il loro forte desiderio è proprio in quell'avvicinamento, in quel rompere le distanze, che li stringe in un caloroso scambio di affetto.
Il
E quanto è mai più grande, adesso, in noi, questo desiderio, questo sentirsi e riscoprirsi dopo mesi di assoluto distacco emotivo e emozionale.
Si noti la Maddalena con quanto affetto e desiderio si avvicina al Bambino, e la brama del sentimento la raccolga nell'avvicinare la guancia alla gamba nuda del Gesù, il bisogno del tatto, del toccarsi, del riconoscersi.
Nella Storia dell'arte, questa tipologia di rappresentazione è denominata sacra conversazione, ma potrebbe benissimo essere denominata tale, anche i nostri avvicinamenti con i nostri cari, l'abbattimento sempre più avanzato delle distanze con i nostri parenti.
Il fattore mistico determinante, sta tutto nella presentazione del grande libro, la Bibbia, che un angelo porge alla visione del Bambino e il quale ne rimane estasiato, tale da darne quasi approvazione. L'importanza è marcatamente segnalata dalla figura in primissimo piano del Santo Girolamo, colui che tradusse in tutta la sua vita, dal cartiglio originale, stretto ancora tra le mani, tutta la Sacra Scrittura, “La Vulgata” ovvero la traduzione appunto dall'ebraico al latino.
Il periodo in cui il Correggio, dipinse questa tela, la Chiesa veniva da poco dalla “rivoluzione” luterana, e anche in Italia la religione protestante aggiungeva sempre più nuovi adepti e si esigeva un'austera cristianità, e lui volle appunto dimostrare con questa, una religione rassicurante e priva di ogni qualsiasi rigidità.
“Il Giorno” così chiamata perchè è proprio la luce di un nuovo giorno che invigorisce e ravviva tutta la scena, una scena raccolta in un piccolo spazio dove trova sfocio, soltanto nel panorama alle spalle dei personaggi, un panorama emblematico e riconoscibile, la colline parmensi dove domina il Bismantova.
La tavola fu dipinta si presume per commissione di Giovanna da Piacenza, che attraverso di lei il Correggio pare avesse conoscenza con Ottavio Bergonzi, una alta e rinomata figura della Parma di un tempo, e perciò elaborata proprio nella cappella gentilizia della famiglia Bergonzi nella chiesa di Sant'Antonio a Parma. Ma, come altre grandi opere italiane, nel periodo napoleonico fu trafugata e portata a Parigi, ma per merito, fortunatamente, di Maria Luigia, l'opera rientrò in Italia e prese così l'attuale dimora.
Questa meravigliosa opera pittorica del Correggio, ha il “peccato” di non “donare” nella sua pienezza nelle foto, è una delle opere che merita di essere vista dal vivo, per apprezzarne davvero l'entità emozionale che arreca.

Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Correggio – Il Giorno o Madonna col Bambino e i Santi Girolamo e Maddalena

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