martedì 17 novembre 2020

FILIPPO PALIZZI - MONELLI DI STRADA


Dei ragazzini stanno rincorrendo un piccolo ciuchino, incitati nel gioco da un piccolo cagnolino festoso, in una tipica straducola campagnola , liberi da ogni congettura, partecipi ognuno delle stesso divertimento senza predominio l'uno sull'altro e senza schernire chi, come in questa scena, è piccolo e rimane indietro o distrattamente è scivolato per terra.

E' un quadro di una forza particolare, che rispecchia la “libertà” innocente dei ragazzi nel fine ottocento, un dipinto del genere popolare tipico del periodo, ma un raccontare di vita senza cadere in una raffigurazione di critica sociale. Monelli di strada di Filippo Palizzi è la pura “fotografia” di un momento di vita della gioventù italiana dell'Ottocento.

Un gruppo di ragazzini, forse “incitati” dal più grande, si presume quello con i rami in mano a spaventare il povero ciuchino, che si divertono innocentemente a rincorrere un animale nella allora naturale campagna (napoletana) , dove il verde è dominante e dove l'unica struttura architettonica è un tipico rudere di casa che anche quello rappresenta in se la povertà delle cose e la non possibilità di poterle mantenere nel tempo. Tra i tanti ragazzini eccitati, uno piccoletto, meravigliato, li segue con l'occhio pur rimanendo indietro perchè è impossibile che possa emularli in velocità, e in questa velocità perciò c'è anche chi scivola e cade precipitosamente a terra, ma si rialzerà e nessuno, non come adesso, lo deriderà o lo considererà un “inetto”. Un piccolo cane nero abbaia per la confusione della scena a cui lui stesso vuole partecipare.

Palizzi riesce a immedesimare in coloro che osservano questa scena, l'animo e lo spirito di questi ragazzini, riesce a esprimere con i caldi colori e la raffigurazione movimentata, un'estate tipica e calda di quel periodo, estati libere dove il più puro e semplice divertimento era proprio quello di scarrozzare e vivere di ogni cosa proprio nei campi e nei boschi, anche sapendo che si poteva comunque incorrere in alcuni pericoli, come lo stesso cadere e magari sbucciarsi le ginocchia, ma dove nessuno avrebbe criticato le tue incertezze e difficoltà.

Colori verdi brillanti delle foglie e dei cespugli fanno da sfondo a colori sanguigni dominanti nei volti sudati dei ragazzini che corrono, e il tutto accentuato da una forte luce solare che colpisce la scena dalla sinistra, tale da produrre lunghe ombre.

La tela datata 1872 è visibile nella Pinacoteca di Palazzo Pitti a Firenze.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web: Filippo Palizzi – Monelli di strada ( Pinacoteca di Palazzo Pitti - Firenze)

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