Ho sempre creduto e sperato anche che l'evoluzione di tutte le cose fosse effettivamente così intesa come la parola stessa enuncia, ovvero sviluppo graduale e completo, e in questa gradualità e completezza naturalmente facevo includere, (e penserei ovvero ho sempre pensato, ovviamente) anche l'uomo. E' anche vero che la storia ha sempre insegnato e documentato che spesso l'uomo in questo evolversi è sempre stato un pochettino indietro, non rendendosi conto al momento del cambiamento, cambiamento che al tempo era abbastanza lento, ma ha sempre, l'uomo, preso interesse personale cercando di trovare soluzioni di ricavo economico piuttosto che intellettivo, umano e sociale. Però io ho sempre sperato ( e spererei anche ora, forse, non so) che l'uomo in tutto quel bailamme di successioni evolutive si fosse un poco ritrovato e l'evoluzione suddetta arrivasse anche al suo nobile cervello. E invece i fatti di allora e di oggi dimostrano invece che l'evoluzione nell'uomo è in diretta proporzione inversa al suo cervello, più siamo tecnologicamente e scientificamente avanzati, il suo cervello regredisce altrettanto, fino a divenire automa di se stesso e di un sistema che non porta a niente, ovvero porta soldi, ma poi quando saremo pieni di questi tanti soldi si renderà conto l'uomo stesso che non avrà niente e nulla da poterli spendere.
Ho ricevuto oggi stesso un'ennesimo dolore personale, una mia carissima amica da giorni ci ha lasciato, così improvvisamente, e allora ancora di più ho maturato questo dolore immenso che l'uomo, qualsiasi uomo, sta gettando sul mondo intero. Io, ormai matura, quasi marcia per l'età, mi ritrovo a dovere insegnare ai miei nipotini quanto la vita sia il bene più grande che l'uomo possa possedere, quanta ricchezza che supera ogni diamante, ogni oro, ogni platino esistente, la vita è un bene che bisognerebbe saperlo sfruttare ogni giorno e di ogni giorno saperselo godere e farlo godere in egual misura a ognuno. Sono parole retoriche? Forse appaiono tali, la carta filigrana ha parole più imponenti dentro i nostri cuori, ma basterebbe che chiunque, almeno un attimo, una frazione di secondo, pensasse ai suoi cari che non ci sono più, a un amore che vi ha lasciato eternamente, a una persona in cui contavate pienamente e di punto in bianco è perduta, ebbene io sono sicura che un minimo ( pur freddo e glaciale sia il vostro cuore) di forte dolore lo proviate e sono anche sicura che in quel momento capireste anche quanto è immenso il “valore” vita.
Il dolore insegna, purtroppo, ma pare che questa evoluzione tecnologica abbia fatto disperdere pure il senso del dolore stesso, siamo icone, face, avatar, e come nei cartoons, nei games, e prima ancora nelle vecchie comiche mute, possiamo morire, sparire, cadere, come niente e come un niente essere considerati.
Ricordiamoci che la guerra, qualsiasi guerra, fatta per qualsiasi ragione, compresa anche quella più assurda delle religioni, qualsiasi odio verso un suo simile crea soltanto altrettanto odio verso altri simili e la catena d'odio è più salda e compatta di quella dell'amore. Un giorno (spero mai, credo fortemente mai, ma devo dire comunque forse mai) l'uomo si troverà davvero solo, e nessuna moneta, nessuna forza umana, nessun cuore, nessun sole o luna, nessuna terra o fuoco, nessuna acqua o aria, potrà aiutarlo, perchè tutto questo non ci sarà più, ovvero non ci sarà più in abbondanza.
Zia Molly
Immagine web
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