lunedì 27 dicembre 2021

OPERE D'ARTE RUBATE E DISPERSE




A conclusione di questo anno trascorso insieme con la scoperta di varie opere d'arte pittoriche, dei grandi o minori Maestri della pittura sia italiana che estera, voglio fare un pensiero su una piccolissima parte di opere (tra la moltitudine purtroppo) che sono state rubate o trafugate ma comunque ancora risultanti scomparse. Sono opere di un valore monetario immenso, oserei dire inestimabile, non v'è dubbio, ma soprattutto sono di un valore supremo sia culturale che artistico che viene a mancare nel grande scenario della cultura pittorica. Di ognuna, tra quelle che nomino, vi aggiungo una didascalia dei fatti che hanno portato alla loro scomparsa e anche, dove possibile, un minimo di storia della tela stessa e del Maestro a cui appartiene.

Nel contempo voglio anche ringraziarvi tutti quanti per tenere alta la visibilità di questa pagina, pagina a cui io tengo particolarmente e che con voi, che siete le colonne portanti per sostenerla abbiamo fatto sì che crescesse sempre di più. Non sono uno studioso o un esperto in materia, sono solo un autodidatta a cui piace la pittura e la sua storia, sono come voi, uno a cui piace il bello e del bello vuole conoscerne il valore intrinseco e non soltanto l'esteriorità. GRAZIE!


JOHANNES VERMEER – IL CONCERTO



Il dipinto del 1664 è un'istantanea di una scena domestica, una tranquilla e serena vicissitudine di gesti e parole, dove il Maestro, come ci ha abituati in altre sue opere, pone risalto e cura alla luce e ai magici dettagli, una giovane donna impegnata al suono di un clavicembalo mentre un'altra segue la musica con il canto mentre di spalle un uomo le accompagna con un liuto. Questa tela fa parte del famosissimo e rocambolesco furto del 1990 ( che fruttò ai due ladri travestiti da agenti, un immenso valore in quanto riuscirono a trafugare circa 13 opere d'arte famosissime e preziose) al “Isabella Stewart Gardner Museum” di Boston.


REMBRANDT VAN RIJN – LA TEMPESTA DEL MARE



Anche questa tela fa parte del furto già sopra nominato ed è l'unico dipinto di genere marino di cui si conosca del Maestro. La tempesta è abilmente rappresentata in tutta la sua drammaticità dai toni chiari e scuri e ritrae, sottolineandolo ancora con giochi di luce e ombre, il miracolo di Gesù intento a calmare le acque davanti a un esagerato panico dei discepoli.


FERNAND LéGER – NATURA MORTA CON CANDELIERE



Stando alle dichiarazioni, sospette e comunque di poca credibilità, di uno dei partecipanti alla finalità del furto, questa opera, insieme alle altre, sarebbe stata distrutta per paura di essere scoperto.

Il quadro fu rubato su commissione da un abile ladro soprannominato appunto per le sue “qualità” “ Spiderman”, per un compenso di circa 50.000 dollari, ma nel frattempo questi, vista la facilità della cosa, trafugò altre quattro opere tra cui un Picasso, Modigliani, Matisse e Braque. Il committente, un noto antiquario di Parigi, dette il tutto a un suo amico -compare, quello che poi scoperto asserì di averle bruciate. La rapina avvenne nel 2010 al “Museo d'Arte Moderna “ di Parigi


PABLO PICASSO – PICCIONE CON PISELLI



Questo lavoro pittorico assolutamente facente parte del movimento cubista fondato appunto da Picasso insieme a Braque, dove forme geometriche si uniscono e si mescolano insieme a un misto di colori neutri, è uno dei quadri che furono rubati in sovrappiù a quello che era stato commissionato nel famoso furto di Parigi, più sopra nominato.


VINCENT VAN GOGH – FIORI DI PAPAVERO



Questa opera del grande Maestro fu dipinta intorno al 1887, circa tre anni prima del suo raccapricciante suicidio e pare che abbia avuto origine da un'ispirazione che Van Gogh ebbe dalle opere di un pittore francese, Adolphe Monticelli, che usava nei suoi lavori tonalità forti e vivaci alternandoli a profondi sfondi sopratutto di tono molto scuro. L'opera fu rubata nel 2010 al “Museo Mohamed Mohmoud Khalil” del Cairo in Egitto.


MICHELANGELO MERISI DETTO CARAVAGGIO – NATIVITA' CON SAN FRANCESCO E SAN LORENZO



Qui davvero si stringe il cuore, questa magistrale opera del grande Caravaggio, in balia del mondo e magari con un presentimento che sia anche rovinata se non del tutto distrutta, davvero stringe l'anima e stende un velo nero e fitto su la cultura in genere.

L'opera si trovava sopra l'altare dell'Oratorio di San Lorenzo nella maestosa e barocca chiesa di Palermo, ma niente e nessuno può fermare l'ingordigia della mafia (così in un primo momento si supponeva fosse il mandante), nemmeno la sacralità del luogo, e un giorno, nel 1969, fu eseguito il saccheggio. L'opera era di grandi dimensioni e coloro che fecero il furto ebbero il tempo di levarla dalla cornice e con disinvoltura con un involucro addosso, uscire indisturbati e non visti dall'oratorio, però bisogna anche sottolineare che era di notte! Di questa opera, e di altri oggetti di valore, non se n'è più saputo niente.


JAN VAN EYCK - I GIUDICI GIUSTI



Nel 1934, questa singola tavola, facente parte di un grandioso Polittico dell'Agnello Mistico sito nella cattedrale di San bavone a Gand, raffigurante vari personaggi famosi dell'epoca del Maestro, fu rubata e al suo posto fu trovato un messaggio in lingua francese che indicava il latore del furto la Germania e la motivazione, dal Trattato di Versailles. Dopo circa un anno, il governo belga riuscì ad avere un collegamento con il presunto ladro, addirittura un emerito politico del luogo, ma soltanto epistolare, e poco prima di morire, costui affermò di sapere dove si trovava l'opera ma che non lo avrebbe mai rivelato. E così è stato. Attualmente ne esiste una accurata e precisa copia eseguita dall'artista belga Jef Van der Veken.


RAFFAELLO SANZIO – RITRATTO DI GIOVANE UOMO



Presumibilmente pare sia il vero autoritratto di Raffaello, ma al di la di questa supposizione, sta di fatto che è stato oggetto di vicissitudini rocambolesche, in primis faceva parte delle famose e importanti opere d'arte trafugate dai nazisti nel periodo della seconda guerra mondiale, e questa si trovava nel Museo Czartoryski e fu inviata a Berlino e poi Dresda per far parte poi della notevole collezione privata di Hitler a Linz. Misteriosamente riapparse a Cracovia nel castello di Wawel, ma attualmente non si hanno più sue notizie anche se nel 2012 una falsa notizia acclamava il suo ritrovamento.


CLAUDE MONET – CHARING CROSS BRIDGE



Questo dipinto fa parte di una lunga serie di opere impressioniste, appunto del Charing Cross Bridge, che Monet eseguì negli anni tra 1899 e il 1904, dove il suo scopo fu di dipingere il ponte in ogni momento della giornata e dai diversi punti di vista. Questo è stato rubato nel “Kunsthal Museum” di Rotterdam nel 2012 insieme a altri come la Tete d'Arlequin di Picasso, Femme devant une fenetre ouverte di Gauguin , un Matisse, un De Haan e un Lucian Freud.

Furono accusati e condannati un gruppo di ladri rumeni e uno di essi affermò che le opere erano state tutte bruciate nella stufa da sua madre per nascondere le prove. Furono eseguiti accertamenti e esaminata pure la stufa in questione, ma non ci furono e non ci sono ancora, prove sicure e determinanti che possano vagliare quanto detto dal ladro.


HENRI MATISSE – RAGAZZA CHE LEGGE IN BIANCO E GIALLO



Il dipinto rappresenta una giovane ragazza impegnata nella lettura con vicino un bellissimo vaso di fiori, nel totale stile e forza dell'impressionismo. Questa fa parte del furto suddetto del gruppo di ladri rumeni, che la madre di uno di essi, spaventata dall'arresto del figlio, trafugò i quadri e prima li seppellì in un cimitero e poi successivamente li bruciò. Ma questa versione non è mai stata portata al vaglio.


LUCIAN FREUD – RITRATTO DI FRANCIS BACON



Tra una gremita folla di persone nella “Neue Nationalgalerie” di Berlino, dove questa opera, nel 1988, proveniente dalla collezione Tate per una retrospettiva in onore dell'artista, scompare improvvisamente, senza che nessuno si accorga del fatto. Fu presunto che il furto fosse da addebitare a un giovane studente o fan di Bacon, Freud stesso, per ritrovare l'opera, diffuse e fece addirittura un volantino in bianco e nero con la scritta rossa “Wanted” assicurando coloro che ne avessero data notizia una lauta ricompensa ( circa 300.000 marchi). Ma del quadro non si è ancora saputo niente.


PAUL CéZANNE – VISTA DI AUVERS-SUR-OISE



Nel 1999, nel passaggio del millennio, tra un esplodere di fuochi artificiali, un uomo approfittando del trambusto clamoroso, entrò con fragore rompendo un lucernario nel “Museo Ashmolean” di Oxford in Inghilterra e tranquillamente si defilò, bloccando con del fumo le telecamere di sicurezza, con sottobraccio questo fantastico quadro di grande valore, infatti, per i critici d'arte, esso rappresenterebbe il passaggio di Cézanne ad una pittura molto più intensa e matura.


Roberto Busembai (errebi)


Immagini web rappresentanti le opere d'arte esposte nell'articolo.


Nessun commento:

Posta un commento