martedì 16 febbraio 2021

PABLO PICASSO - FAMIGLIA DI SALTIMBANCHI


Nell'aprile del 1904, Pablo Picasso si trasferì a Parigi con la piena convinzione di stabilircisi per sempre e “alloggiò” in un fatiscente fabbricato, un agglomerato di edifici in legno che si ergevano su un lato della collina di Montmartre, il Bateau – Lavoir, che era poi in sostanza il luogo preferito e scelto da molti artisti e intellettuali dell'epoca. Qui Picasso strinse moltissime amicizie tra gli artisti e letterati e anche tra gli artisti circensi che spesso andava a ammirare al circo stabile Medrano.

Quando dipinse questa “Famiglia di Saltimbanchi” Picasso aveva 24 anni ed era già un noto artista, aveva già attraversato il famoso periodo blu, e queste rappresentazioni circensi invece appartengono al periodo rosa, dove la tonalità dei colori si fa più dolce, rosata.

I saltimbanchi sono raffigurati in uno scenario vuoto e deserto, dove pregna la solitudine ma non sono tristi, hanno invece una serenità pacata accentuata dai colori, sono figure poste in diverse posizioni e ognuno pare essere isolato in se stesso e non legano tra di loro, ognuno assorbe in se la sua condizione, la solitudine che emana il quadro viene associata all'isolamento sociale di una comunità quella che poi Picasso viveva, la condizione degli intellettuali messi e isolati al margine.

Sono cinque personaggi, un arlecchino in primissimo piano, su tre quarti, in piedi che tiene per mano una bambina, forse una piccola ballerina, di fronte un corpulento signore in una vistosa tuta rossa con un sacco sulle spalle, al loro fianco un ragazzino in costume da bagno con un bidone sulle spalle e accanto un bambino vestito con una grande giacca blu ( che ha rassomiglianza del giovane Picasso) con lo sguardo rivolto a una figura femminile seduta, sul limite destro del quadro, una figura forse più estranea degli altri.

Ritengo questa opera del maestro Picasso, di una potenza emotiva attuale spaventosa, la nostra solitudine dovuta dalla pandemia, la solitudine dovuta al distacco sociale, la nostra “fredda” visione del futuro, ma soprattutto del presente ancora lontano e deserto, senza infiorescenze e con tenui tocchi di colore. Un “carnevale” (visto che siamo in quel periodo) dove abbiamo la maschera e il costume ma voglia e volontà di divertirsi non combaciano con l'andamento generale di vita.

Non è tristezza, ma coscienza “amara” del presente che viviamo.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web: Pablo Picasso – Famiglia di saltimbanchi ( National Gallery of Art - Washington)

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