giovedì 17 dicembre 2020

UN PRANZO DI NATALE


A dispetto di tutto e di tutti noi anche quest'anno faremo il pranzo di Natale, e lo faremo , come sempre, a casa dei nonni, in via del Sottosuolo 48 nel sottopiano conosciuto come cantina. I nonni vi abitano da ormai tantissimi anni e ne hanno fatto davvero un bel appartamento, pensate che vi si accede con una bellissima scala in pietra serena provvista pure di corrimano in legno levigato, credo anche di buona stagionatura, io di queste cose me ne intendo, e si entra in una vasta cucina illuminata dai raggi di sole che spesso riescono a infilarsi dalle piccole finestre in alto, sulle pareti, che si affacciano alla base della strada. E' un ampio locale dal gusto familiare e molto campagnolo, un grande tavolo in legno che per l'occasione viene pulito, lucidato con un protettivo e intorno panche o sedili sempre in buon legno massello. Il fornello è costituito da una vecchia lampada a olio, che viene spesso caricata da mio nonno, altrimenti la nonna è facile che la rovini per terra, un semplice fiammifero strofinato, un pezzetto di corda come stoppino e ecco che si accende per propagare il giusto calore per la pentola che vi si pone sopra, e si può benissimo regolare l'intensità di fuoco, basta girare una rotella di fianco alla lampada e il gioco è fatto.

Noi bambini siamo eccitatissimi per questo evento perchè sappiamo che troveremo, sotto l'enorme albero che i nonni impiantano e addobbano ogni anno, i nostri giochi preferiti, solitamente quasi tutti quelli che abbiamo richiesto nella letterina a Topo Natale, io per esempio quest'anno ho richiesto un enorme volume, un tomo, insomma un libro pieno di pagine di carta con cui potrò divertirmi a rosicchiare e frantumare per la casa, e poi magari potrò anche intrufolarmi nel suo interno, una volta che delle pagine non è rimasto che un accenno.

Solitamente al pranzo partecipano i miei cugini e la mia antipatica cuginetta, antipatica perchè lei è quella sapiente, quella che sa tutto e che a noi ragazzi ci guarda sempre da sotto i baffi e spesso ride delle nostre chiacchiere e dei nostri giochi. Ma è figlia dello zio Paltopo e di zia Rosicchia che sono per me i più cari e meravigliosi zii che io possegga, lo zio mi fa spesso tantissimi scherzi ma lo fa con una bonarietà e un affetto che io non resisto dal farmeli fare e soccombere, la zia invece è sempre gentile e si preoccupa sempre di me e anche dei miei fratelli di come stiamo in salute, se non soffriamo la fame, si perchè questa cosa del soffrire la fame è un poco la caratteristica principale di famiglia, la famiglia Topalmatti. In effetti non è facile per noi procurarsi da mangiare, spesso dobbiamo pure combattere con altre famiglie e altri topi stranieri, quelli poi sono i più arroganti e i più pretenziosi, e avere occhio sempre attento al nemico numero uno, che in ogni casa, in ogni vicolo, in ogni luogo anche abbandonato non manca mai, sto parlando di quella bestia feroce, quel personaggio senza cuore e infame, quella specie di essere che si muove subdolamente con passo felino, insomma quel prepotente e avido Gatto.

Ci sarà sicuramente lo zio Formaltopo, un ormai anziano fratello del nonno, che da pochi anni è ritornato in Italia, ancora scapolo e con un forte bisogno di avere qualcuno che lo accudisca tanto comincia a difettare nel camminare e nel vedere. Pensare che un giorno, tantissimi anni or sono, passeggiando per il porto si era messo a camminare su una corda che guarda caso la cima terminava ad una nave, ed ancora, guarda caso, quella nave andava in America, ma mio zio queste cose non le sapeva, allora, perchè aveva trascorso la serata al porto con degli amici e insieme avevano trovato una bottiglia di liquore dolce , rotta e frantumata sulla strada, con tutto il liquido che si era sparso sull'asfalto, naturalmente da buoni topi ne avevano assaggiato un poco e siccome quel poco era buonissimo …....beh si ubriacarono....ecco perchè mio zio si trovò su quella corda e in quella nave.

Ma in America poi si seppe dalle sue lettere, che la vita non era affatto meglio di qua, anzi c'erano più pericoli e troppi gatti, tanti, anzi tantissimi in ogni angolo e in ogni strada.

E sicuramente non posso dimenticare di pensare che non venga zia Trappolina, la sorella di mia madre, se manca lei la festa diventerebbe un mortorio, sempre a chiacchierare del più e del meno sempre informata su tutto e soprattutto su tutti, del Cavalier Topo che abita sopra di lei, della Signora Pelliccietti che snobba ogni giorno un diverso colore di pelo, e poi del fruttivendolo all'angolo della via che ha comprato un particolare veleno che “pare” attragga i topi e poi questi mangiandolo muoiano, ma ormai s'è talmente sparsa la voce che i topi quando entrano in quel negozio lo fanno con la mascherina. E così con tante altre cose da raccontare, insomma la zia è un pozzo di sapienza!

Ma pensiamo un poco ai regali, che sono per me e per i miei cugini, il vero scopo del pranzo Natalizio, che oltre a quello che ho richiesto nella letterina, ci sono i regali dei nostri zii e soprattutto dei nostri nonni, l'anno passato io ho ricevuto da nonno un bellissimo pezzo di parmigiano, così gustosissimo che me lo sono fatto durare per alcuni mesi, mia zia Trappolina invece mi aveva regalato un oggetto “cattura-odori” che mi avrebbe dovuto avvisare quando nelle prossime vicinanze ci fosse stato qualche cosa di commestibile, ma sinceramente o io non ero in grado di farlo funzionare, o era quell'oggetto una acchiappa-citrulli, non ho mai annusato niente di diverso se non con il mio naso, ma alla zia non l'ho mai detto, anzi bisogna che mi prepari bene a cosa risponderle quando certamente al pranzo me lo chiederà: “ Ti è piaciuto il cattura-odori Topino”

“Bellissimo zia, davvero utile e divertente, ma oggi non l'ho qui con me perchè erano scadute le pile”.

Mio cugino Altopetto piacciono i giochi con le armi, e l'anno scorso i nonni gli hanno regalato una piccola fionda di legno per tirare sassi contro un eventuale gatto che lo assalisse, ma credo che non l'abbia mai usata tanta è la paura che ha dell'animale in questione che già al sentirlo nominare si nasconde sotto un mobile.

Non mancheranno i palloni, i trenini, si i trenini a me piacciono da morire, ne avevo trovato uno, una volta, che bastava che ci montassi sopra e camminava, davvero divertente, ma siccome non sapevo guidarlo dopo poco si frantumò contro una parete e io ci ricavai un bel bernoccolo sulla testa.

Cosa pranzeremo quest'anno, la Nonna ha giù annunciato che sarà un pranzo diverso, ha trovato delle ricette particolari che una sua amica, che vive in un ristorante, è riuscita a copiare da un menù di un grande Chef.....speriamo che non sia la solita fregatura ovvero un piatto enorme e una “cacatina” nel mezzo con fiori e erbe a colorare, tipico delle grandi cucine.

Io mi aspetto un bellissimo pollo arrosto fumante e invitante con una zuppa di verdure stracotte, che sono una prelibatezza e il fiore all'occhiello di mia nonna, e poi chiaramente ci sarà il dolce, pandoro o panettone, che come sempre porteranno i miei genitori, hanno un conoscente che abita nel sottosuolo di un grandissimo Supermercato e come tutti gli anni riesce a prenderne qualcuno, aiutato da altri condomini, per se e per regalarli.

Sarà sicuramente una bellissima giornata da trascorrere tutti insieme e per una volta almeno, non avremo timore di gatti o altri impedimenti inventati dal peggior nemico, l'uomo, saremo chiusi in quella bellissima cucina, al caldo tra l'affetto dei parenti e la gioia dei divertimenti.


Roberto Busembai (errebi)


Disegno Errebi

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