giovedì 8 ottobre 2020

MICHELE PLACIDO - 7 MINUTI


Una vecchia azienda tessile, per mantenere la fabbrica vuol vendere le sue azioni a una multinazionale straniera, la quale per accettare richiede alle donne operaie di quella fabbrica di rinunciare a “soli” 7 minuti della loro pausa pranzo.

Cosa sono “soli” 7 minuti? Su questa domanda si sviluppa uno dei più bei film a mio parere sulla condizione del lavoratore odierno, sulle sue possibili rinunce delle “vecchie” conquiste dei diritti umani che un operaio deve assolutamente esigere. E per dare risposta a questi nuovi padroni, una rappresentanza di giovani operaie, capeggiate da una “anziana” della vecchia azienda, che a nome di tutta la fabbrica, dovranno decidere e rispondere. Ma la cosa non è assolutamente così semplice come appare, e il film si sviluppa appunto presentando le 11 diverse figure femminili che si spoglieranno nelle loro affermazioni per presentare ognuna una sua difficoltà personale e ogni suo pensiero in proposito. E' un film dove vengono presentate le più diverse entità sociali e di ognuna.

Sarà una lotta, un prendersi pure per i capelli, un odiarsi quasi reciprocamente, e tramite la ferrea moderazione dell'anziana, si svilupperanno tutte quelle controversie e tutte quelle differenze che la rinuncia o meno ai “soli” 7 minuti può portare.

Undici emblematiche e contorte figure femminili raffigurate da altrettante undici indiscutibili e sorprendenti interpreti, partendo dalla più combattiva, democratica anziana (Ottavia Piccolo) a quella dal forte carattere e decisionalità nascondendo così una forte fragilità di Ambra Angiolini, e alla giudiziosa e comunque comunicativa e battagliera Fiorella Mannoia, per non dimenticare l'invalida di lavoro Violante Placido, la giovane incinta del primo figlio e moglie di un pakistano venditore ambulante, Cristiana Capotondi, l'estracomunitaria Balkissa Maiga, la prorompente Maria Nazionale e tutte le altre. Undici figure distinte e ben interpretate, un cast davvero eccezionale e un film da vedere per la forza combattiva, per il coraggio di queste donne, per il mettersi a confronto con le loro reali e vere problematiche sociali e di famiglia. Quanto è rilevante il mantenimento o la rinuncia a “soli” sette minuti sulla condizione personale e sul diritto di lavoro e di mantenimento della famiglia? Domande che questo film ti pone e fa davvero riflettere, ma riflettere fino in fondo, analizzando ogni più piccola crepa si possa generare, da riflettere ancora di più adesso, in questo nostro vivere quotidiano dove un virus fa da padrone o il padrone si avvale del virus. Domande solo domande, ma l'essenziale è porsele quelle domande, e non accettare subitamente un “SI” alla rinuncia senza valutarne le positività e le negatività e metterle ognuna sulla propria bilancia di vita. Quanto è distruttivo o difensivo, oggi portare la mascherina, sulla libertà emozionale e sentimentale di ogni essere umano?


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web: Locandina del film

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