martedì 14 luglio 2020

LUCA DELLA ROBBIA - MADONNA COL BAMBINO

Difficilmente mi trovo a esporre un'opera d'arte scultorea, il motivo è dato dalla mia poca conoscenza in materia e dal mio poco apprezzamento dell'opera in se stessa, proprio perchè ignorante e non conoscitore di tale meravigliosa “maniera” di fare arte. Ma spesso viaggiando per le campagne e le città medievali della mia Toscana, trovo in qualche chiesa, sotto un porticato, su muri di palazzi importanti, e altri svariati posti eccelsi, immagini in ceramica invetriata, ovvero quel particolare modo di lavoro che impreziosisce la terracotta rivestendola di un candido smalto ceramico, e spesso ne rimango stupito e rapito da tale bellezza e delicatezza dell'immagine proposta, solitamente figure da devozione, come madonne, angeli e bambinelli.
L'artista padre di tutto ciò fu Luca della Robbia, colui che nella sua “fucina” inventò questo caratteristico modo di lavorare la terracotta e impreziosirla, una maniera che rimase a suo dominio familiare per oltre due secoli e che ancora oggi , nonostante le preziosità delle più notorie fabbriche di ceramica, non si è potuti raggiungere a scoprire come tale magnificenza sia stata possibile.
L'opera che vi propongo è una delle prime e assolutamente, a mio avviso, da ritenersi un emblematico resto di quanto la bellezza e la dolcezza, la serenità e la delicatezza si possono tradurre in immagine lavorando una materia alquanto difficile da farla apparire sottile e fragile, e darne quella lucentezza e splendore.
La Madonna col bambino di Luca della Robbia è tutto di quanto finora ho asserito, la Vergine è di una bellezza unica, un volto ovale incastonato in un velo leggero quasi a proteggerla e a divenirne una mandorla racchiusa nel suo guscio, una Vergine che con assoluta semplicità e maternità ci indica un'iscrizione alla base dell'altorilievo, invetriato di blu cobalto, che altri non è che un versetto del Magnificat, l'inno che la stessa, nel Vangelo di Luca, invocò a Dio dopo aver saputa la notizia dell'essere in attesa del figlio Gesù. Il valore, oltre quello artistico, di questa opera è anche quello soprattutto morale, basti pensare che tale opera si trovava su un altare della chiesina delle Donne, interna all'ospedale degli Innocenti a Firenze, in prossimità di una sorta di acquasantiera dove venivano deposti i bambini abbandonati. L'ospedale degli Innocenti era il luogo dove i bambini , frutto di maternità impreviste ma il più delle volte non voluti, venivano abbandonati e qui presi in custodia e allevati con la sorta di poterne fare un giorno uomini degni come tutti di avere una vita, quella che a loro era stata quasi vietata.
Ed ecco che il valore di questa immagine spopola su ogni relativa bellezza esteriore, ma ingigantisce il bello interiore e sacro, mistico e profano, sublimando l'importanza della vita stessa.
La Madonna sorregge il bambino Gesù quasi in una posa di offerta a coloro che lo osservano, il bambino è presentato nudo a sottolineare il mistero dell'incarnazione, e srotola un cartiglio dove sono impresse le parole “Ego sum lux mundi”, parole che invitano a contemplare lo splendore di Cristo, parole che si trovano nel Vangelo di Giovanni, il Cristo che altro non è che la luce vera, la speranza.
L'opera è di un candore assoluto che soltanto il Della Robbia seppe offrire e donare con queste opere, prima Luca, il capostipite della famiglia e poi l'erede, il nipote Andrea.
Una piccola, ma non meno importante nota, è da sottolineare che la conoscenza delle prime opere del Della Robbia la dobbiamo al grande Brunelleschi, che essendone un suo grande estimatore, e pure grande e vecchio amico, lo volle in ogni suo cantiere, cominciando da Santa Maria del Fiore, per non parlare proprio dell'Ospedale degli Innocenti, dove sotto il lungo porticato del Brunelleschi sono affissi medaglioni di queste ceramiche figuranti putti in fasce, allusivi ai trovatelli del luogo nominato.
Leonardo da Vinci, nel suo Trattato della Pittura, menziona il Della Robbia e le sue opere, perchè tale arte non può annoverarsi come scultura, ma una tecnica capace di rendere la pittura “eterna”, e dobbiamo asserire che aveva davvero ragione.

Roberto Busembai (errebi)

Immagine web: Luca della Robbia – Madonna col bambino

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