giovedì 23 luglio 2020

IL FAVOLISTA BABRIO (II d.C.)


L'autore di queste brevi favole che propongo da me rilette e rivedute, si presume che sia vissuto intorno al II secolo d.C., è stato autore della prima raccolta in versi di tradizione greca e visse in Siria, fu un grande e famoso favolista e spesso le sue opere erano dedicate a un certo Branco, figlio del re Alessandro, per cui si è pensato anche che Babrio, l'autore, potesse essere anche un pedagogo. Scrisse in Greco e pare avesse discendenze da famiglie romane.

IL TOPO E IL TORO

Un piccolissimo e furbo topo un giorno morse un grosso e iroso toro, che una volta sentito il male, rincorse il poveretto con l'intento di schiacciarlo e ucciderlo.
Ma il topolino, essendo più piccolo e più veloce, riuscì ad entrare nella sua piccola tana, attraverso un buco in un muro e il toro inferocito, nonostante tentasse con colpi assestati con le sue poderose corna contro quel muro per poter entrare, finì spossato e cadde sulle ginocchia e si addormentò.
Il topolino allora volle mordere di nuovo il toro, che si svegliò ancora inferocito ma non sapeva cosa fare, tanto che il piccolo topo rivolgendosi a lui gli disse:
“ Chi è grande, non sempre è forte; in alcuni casi, piuttosto, il piccolo e l'umile sono dotati di forza”.

I BUOI E I MACELLAI

Una volta i buoi presero una cruenta decisione , di uccidere i macellai perché il mestiere che praticavano era molto ostile nei loro confronti, e così decisi si riunirono e si prepararono per la grande battaglia affilando le loro corna. Ora tra questi c'era un anziano bue, che nella sua vita aveva arato non si sa quanta quantità di terra, e disse agli altri:
E' vero che i macellai ci tagliano le carni con mani esperte ma ci uccidono senza tormenti inutili, se cadiamo nelle mani di uomini inesperti, moriremo due volte. Tanto ci sarà sempre qualcuno in grado di macellarci, anche se ci liberiamo dei macellai.
(La morale dice che chi è desideroso di fuggire un pericolo imminente, deve fare attenzione a non finire in una situazione peggiore)

L'ARABO E IL CAMMELLO

Un mercante arabo, dopo aver caricato il proprio cammello, gli chiese se preferiva prenderà la strada in salita o quella in discesa. L'astuto cammello subito rispose:
“Perché, il sentiero pianeggiante è forse bloccato?”.

Roberto Busembai (errebi)

Immagine web: Busto di Babrio

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