Oggi siamo abituati ai gossip (pettegolezzi) soltanto quelli virtuali e quelli sui social, siamo i primi noi italiani a crearne, a maturarne e a sfoderarne, non possiamo farne a meno, e spesso con questi mezzi moderni causiamo anche delle ferite gravi, inconsciamente o meno facciamo dei grandi danni e talvolta pure irreversibili. Le malelingue se poi non dette ma come in questi casi, scritte, sono indelebili.
Non dico che il pettegolezzo sia dell'era moderna, assolutamente, ma nasce da una cultura arcaica e popolare, contadina e rurale quale poteva essere quella italiana del secolo scorso, dove però il pettegolezzo era soltanto un passar di parola, un vezzo che poteva far arrossire o adirare, talvolta si ingrandiva e cambiava pure di senso e di contenuto nell'evolversi tra persona e persona, ma era si incisivo ma sempre parola detta, parola che volava e spesso era un pettegolezzo benevolo, talvolta un apprezzamento o un tentativo di approccio tramandato non direttamente.
Ebbene questa ambientazione , questa caratteristica di noi italiani, la ritroviamo nelle opere d'arte dell'austri-italico Eugen von Blaas, che non solo sa rendere dettagliatamente i costumi e le figure, ma definisce la scena con accurate e precise posture, con i gesti vivaci delle figure, le espressioni facciali e pure se ne desume anche il linguaggio emotivo che esse animano, insomma siamo quasi in grado di capirne il genere di pettegolezzo che si sta svolgendo tra il gruppo di giovani. Entriamo senza rendercene conto spettatori e attori di quello stesso ambiente, quasi ci viene voglia di dire la nostra, di partecipare, di coinvolgerci; è un'opera d'arte particolare, è una sua maniera, sono vari e diversi i quadri su questo tema e tutti con la stessa intensità emotiva e trascinante.
Chi non ricorda, almeno i meno giovani come me, le serate estive trascorse seduti sui muretti delle corti, sugli scalini di una chiesa, sui parapetti di una piazza ecc. a parlare del più e del meno, ovvero a spettegolare di questo e quello o tentare un approccio con quella ragazza che non avevi il coraggio di avvicinare diversamente o facendo un sorriso al quel ragazzo che tanto ti piaceva ma non potevi avvicinarlo. Gossip al tempo forse era meglio anche se ammettiamolo qualche chiacchiera, qualche pettegolo anche al tempo ha causato e fatto danni.
Il maestro, con le sue “chiacchiere” dipinte ha voluto immetterci in un tempo, che era o che fu ma che comunque ha dato adito a che se ne conoscesse, e non è un tempo storico da studiare nei libri di scuola, è un tempo vissuto che pochi conoscono e pochi ormai ne parlano ancora. Lui ha voluto tramandarci un attimo quasi fotografico di un'abitudine semplice, naturale, popolare come oggi noi facciamo con i cellulari fermando i nostri momenti con il selfie.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Eugene von Blaas – Gossip (1903) Dipinto a olio su pannello cm.90,8x114,9