Nella sua più che decennale residenza a Bergamo, il Lotto ebbe di dimostrare e accentuare la sua veneranda maturità espressiva, soddisfacendo le più svariate commissioni dalle più titolate famiglie del loco, i Brembati, i Tassi, e tra i tanti anche i Cassotti.
Per i Cassotti, Lotto pare dipingesse addirittura cinque opere di cui due furono commissionate dal capostipite della famiglia, Zanin Cassotti, per il figlio Marsilio e proprio queste due sono quelle che ancora oggi si possono ammirare. Una, lo Sposalizio Mistico di Santa Caterina e Santi che si trova presso la Galleria Nazionale d'Arte a palazzo Barberini a Roma e l'altra, Micer Marsilio Cassotti e sua moglie Faustina, un ritratto nuziale dei due giovani, che si trova presso il Museo del Prado di Madrid.
Il Maestro Lotto era già conosciutissimo per le sue abilità pittoriche ma soprattutto per il grande talento da ritrattista, tanto da introdurre nella sua tecnica vicinissima alle opere Raffaelite e del Giorgione, il pathos psicologico tipico della pittura nordica.
Nel 1523 il giovanissimo ventunenne Marsilio e Faustina Assonica, una giovane benestante di Bergamo, si unirono a nozze e il padre di lui commissionò al Lotto un quadro che potesse commemorarli e al tempo stesso da poter dimostrare con questa opera il trionfo sociale che l'unione rappresentava facendo si che i due sovrastassero sulla nobiltà del luogo; il compenso richiesto dal Lotto fu di trenta scudi ma ne riuscì a incassarne soltanto venti.
Il giovane compito nel suo abito di seta scuro, dove bordature di trine escono furtive per risaltare un lungo camicione bianco, è intento nell'atto del porre l'anello alla prossima moglie, un gesto molto simbolico che denota la superiorità e il potere sulla coppia, coppia dal cui tipico atteggiamento devozionale e di subordinazione è raffigurata la giovane donzella, leggermente più bassa, la testa inclinata e protesa verso di lui. Faustina è in rigorosa veste color rossa, un colore molto di moda nella Venezia del tempo, un sontuoso abito di seta, una cuffia di broccato e una vistosa collana di perle, uno dei tanti simboli con cui il Lotto riempiva le sue opere, infatti questa denotava proprio la sottomissione della donna al marito. Dalla collana pende un bellissimo cammeo raffigurante Faustina Maggiore, la nobile romana moglie dell'imperatore Antonio Pio, ritenuta e iconicamente riconosciuta come la moglie perfetta.
L'iconografia e simbologia come detto erano parte integrante del Lotto e in questa opera è ancora più marcatamente e vistosamente rappresentata con il giovanissimo Cupido alle spalle dei coniugi che pone un giogo sulle loro spalle dalla facile lettura, ovvero un riferimento tangibile degli obblighi matrimoniali e infatti da quel gioco si ergono foglie di alloro , a sua volta simbolo di virtù e molto allusivo alla loro fedeltà. Pare la rappresentazione del giogo sia stata volutamente proposta dal padre dello sposo, per avvertirlo che il matrimonio era una cosa seria e non come era abituato alle sue scappatelle, perchè intendesse che il matrimonio è una condizione di dipendenza fra i due coniugi. L'ironia del tutto è stata ben scandita dal Maestro aggiungendo all'espressione del Cupido un sorriso ambiguo rivolto a Marsilio mentre posa il giogo.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Lorenzo Lotto – Micer Marsilio Cassotti e sua moglie Faustina ( Museo del Prado - Madrid)
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