martedì 13 settembre 2022

MICHELANGELO MERISI DETTO CARAVAGGIO - SAN MATTEO E L'ANGELO


Certo anche un grande Maestro come lo è stato Michelangelo Merisi detto Caravaggio si è trovato un giorno colto dalla disperazione.

Era l'anno 1602 e il Cardinale Matteo Contarelli commissiona al Caravaggio un quadro che sarebbe poi stato posto alla parete centrale della Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi a Roma, un quadro che avrebbe concluso i già due presenti ai lati, riguardanti le storie di San Matteo. Il Maestro si mette al lavoro e da una sua rivoluzionaria e spettacolare versione, un San Matteo umano, un uomo grossolano, un popolano seduto e con le gambe nude e incrociate stenta a ragionare su di un libro mentre l'angelo che lo dovrebbe istruire per lo scrivere le Sacre Scritture è un “buffetto” romano, scanzonato che pare quasi divertirsi dell'ignoranza di quell'uomo. Immaginate lo stupore e scalpore che ha sollevato e che il Cardinale certo non l'avrebbe nemmeno pagato e soprattutto lo avrebbe addirittura screditato. Immaginiamo il tormento di quell'artista che si era espresso nel meglio dei suoi “rivoluzionari” sentimenti, che aveva dato tutto il cuore perchè l'opera colpisse anche il più ingenuo dei fedeli che davanti a quella avrebbero certamente pregato e donato il loro amore. Farne un altro era l'unica soluzione e la fortuna volle che il Marchese Giustiniani lo volesse a ben volere e acquistò quel quadro dai preti della chiesa che erano tanto scossi da quei piedi scalzi e sporchi in primo piano del Santo e con quelle gambe nude e male accavallate.





E così Caravaggio si mise al lavoro e ne compì un altro, degnamente stupendo ma sicuramente di meno fascino e forza interiore, San Matteo è più decoroso negli atteggiamenti ma dimostra ancora una certo muscolatura grossolana e quella titubanza nel dover scrivere e imparare quasi per forza e quell'angelo “parruccone” che assume ancora la bonarietà di un ragazzotto di paese e quasi si sforza a enumerare le cose da scrivere e insegnare. Ed ecco la maestria del Maestro pittore che con la immancabile forza della luce fa si che il tutto assuma quel senso aulico che si rispetti per ogni Santo rappresentato e renda il Santo Matteo attento e consapevole della sua missione mentre l'angelo che lo istruisce è la diretta ispirazione mistica tale da eseguire devotamente la scrittura evangelica.

Il primo dipinto che come detto fu acquistato dal Giustiniani giunse poi nei secoli a venire, tramite le varie ereditarietà, al Kaiser Fredrich Museum di Berlino dove però purtroppo nell'ultimo conflitto mondiale subì la distruzione dai bombardamenti.

La seconda versione, fortunatamente, è ancora ben visibile nella Chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma.


Roberto Busembai (errebi)


Immagini web: Prima versione (perduta) di San Matteo e l'Angelo di Caravaggio – San Matteo e l'Angelo di Caravaggio ( Chiesa di San Luigi dei Francesi, Roma)

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