“Morte e vita” è una delle opere pittoriche del grande e eclettico artista austriaco , Gustav Klimt, che io sinceramente amo di più, sarà per la grandezza della tela (178 × 198 cm), sarà perchè ho avuto l'occasione di poterla ammirare dal vivo, sarà sopratutto per quei colori e quella forte incisività del ciclo della vita che lo stesso Maestro ha sempre voluto presente nelle sue “particolari” opere.
In questo dipinto, è ben visibile la dualità strutturale delle figure, da una parte (la sinistra) una tetra figura, uno scheletro che indossa una veste blu dai disegni particolari, mentre dall'altra (la destra) a dovuta distanza, un gruppo di persone avvolte in un contesto colorato e variopinto, avvolte e avvolgenti tra loro stesse.
E' bene evidente che nella prima figura sia rappresentata iconograficamente con il teschio, la Morte, ovvero colei che guardinga e nascosta vige su ognuno di noi, una figura che sa bene nascondersi nel buio della notte e nel freddo blu profondo consono alla sua veste dai motivi di croci e cerchi, una figura tesa e sempre allerta che pare stia per avvicinarsi a qualcuno per eseguire il suo perfido scopo. La sua sarà sicuramente una scelta casuale ma vittoriosa.
Il gruppo riunito in un vortice di tasselli colorati (quasi un mosaico) dove predominano i colori caldi e vivi, è tutto impegnato a che la vita scorra amorevolmente, amichevolmente e dovutamente in perfetta e naturale armonia, consono o no, del suo destino, ma tenace nel difendere il suo appropriato momento vivente. Tra queste figure invase dai colori si notano una madre con un bambino, monito del proseguo della vita stessa, una donna anziana a dimostrare il lungo viaggio della vita e due innamorati che altro non sono che il frutto e l'essenza della vita stessa ovvero l'amore.
Klimt in questa opera ha voluto raffigurare l'effettiva coesistenza della felicità e gioia con il dolore e morte. Nel 1911 la tela vinse un premio a Roma durante la International Art Exhibition.
Morte e vita sottolinea ancora una volta di quanto l'una non possa esistere senza l'altra, le gioie della vita sono rese possibili grazie alla “presenza” della morte, il dolore che deriva dalla morte non è altro che lo stesso che vige e vive dentro di noi vivendo.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Gustav Klimt – Morte e Vita (Leopold Museum - Vienna)
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