In questi giorni una notizia circola tra gli addetti del mondo dell'arte, che alcune opere del Botticelli presenti al Museo degli Uffizi di Firenze, nei prossimi cinque anni saranno presentate in mostra nei paesi dell'est, e nella scia di questa notevole notizia ho preso spunto per analizzare, a mio semplice modo, una delle tante opere del Maestro suddetto.
La Madonna della Melagrana è un'opera pittorica a tempera su tavola di Sandro Botticelli (Alessandro di Mariano di Vanni Filippepi) con data presupposta intorno al 1487, in forma rotonda e circoscritta da un'ampia e notevole cornice che fu commissionata al Maestro dalla magistratura fiorentina dei Massai di Camera per decorare la sala delle udienze nel famigerato Palazzo Vecchio.
Partendo proprio dalla cornice, già rimaniamo stupefatti per il magistrale intarsio e decorazione composta soprattutto da gigli di Francia e sottolineando così il periodo in cui Firenze era alleata ai Francesi.
La tavola è di grandissimo impatto dovuto sia dalle accese tonalità di colore che “accendono” la scena e risaltano, illuminandole, le figure rappresentate e trascina la vista, ammirandolo, al punto focale della Vergine con in braccio il bambino, infatti dominano con la loro possanza quasi tutta la tavola centrale e sovrastano con una gentilezza e eleganza particolari tipiche dell'epoca ma soprattutto tipiche del Botticelli. Dietro queste due sante figure si materializzano sei “premurosi” angeli, ognuno impegnato in diverse cose, come leggere un passo di un libro o porgere in dono un fiore e gli sguardi sono altrettanto diversi come chi contempla la scena o chi addirittura è rivolto verso lo spettatore.
Il volto della Madonna è il tipico volto Botticelliano, dalla forma ovale ( bisogna sottolineare che da quando il Maestro dipinse la Nascita di Venere dove la protagonista altri non era che la nobile Simonetta Vespucci, della quale il maestro se ne “innamorò” artisticamente parlando, da ritrarla in moltissime altre sue opere) ricoperta da un velo trasparente sediziosamente decorato, rivestita di un ampio manto blu scuro dove dietro, gli angeli anche loro con vesti altamente eleganti e decorosi, risaltano. Lo sguardo della Madre è assolutamente intenso e rivolto devotamente verso lo spettatore, quasi a comunicare un messaggio, quel messaggio che è ben rappresentato dal movimento della sua mano che guida quella del bambino Gesù a trattenere una succosa melagrana, quest'ultima simbolo di fecondità abbondanza e regalità ma altresì i chicchi rossi e succosi al suo interno sono la rappresentazione delle gocce di sangue a sottolineare il sacrificio del Cristo per la salvezza degli uomini.
Il tutto raccolto nel tondo della cornice dona quel senso di interiorità e dolcezza da toccare davvero il cuore e emozionare.
Una nota: Studi recenti dimostrano che dietro la riproduzione del semplice frutto di melagrana, vi sia celato un particolare anatomico, ovvero che rappresenti un cuore, infatti un notevole chirurgo, il dott. Davide Lazzeri (studioso di medicina nell'arte) ha così dichiarato:
“La disposizione dei semi e dei setti del frutto sbucciato disegna i due atri del cuore, i due ventricoli e il tronco polmonare principale. Perfino la corona della melagrana è separata in due parti che mimano la vena cava superiore e l’arco dell’aorta con le sue tre branche.”
La cosa comunque non sarebbe alquanto strana e unica, infatti era noto che molti artisti del '400 seguissero lezioni di anatomia per poter offrire realisticamente le loro rappresentazioni di figure umane.
Roberto Busembai (errebi)
Immagini web: Sandro Botticelli – Madonna della Melagrana ( Museo degli Uffizi- Firenze)
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