La mia curiosità sui fumetti mi ha portato oggi a scoprire da quando e quante sono le donne protagoniste, ovvero che hanno avuto un ruolo di primo piano, travolgendo a volte la figura maschile.
Sorprendentemente si trovano già delle vere eroine negli anni Venti, donne come Winni Winkle che con il suo lavoro da stenografa riesce ad aiutare economicamente i genitori o come Tillie the Toiler, attraente segretaria che nel tempo libero adora fare la modella in un fascinoso negozio di moda, tanto da permettersi ogni giorno un vestito diverso, ma colei che sarà l'eroina più apprezzata sarà Connie Jurridge del grande Frank Godwin, creata nel 1927 nel tempo ha assunto varie e diverse occupazioni come aviatore, giornalista, addirittura detective e con il suo fascino “biondo” riusciva a ingannare i cattivi.
Sarà sulla scia di questo notevole successo che sorgeranno altre “bionde”, la perfida e sensuale Jane o la misteriosa Dragon Lady per arrivare alla più conosciuta Miss Lace in quanto i suoi fumetti erano pubblicati su giornali statunitensi destinati ai militari impegnati nella Seconda guerra mondiale, seguiranno poi Brenda Starr una giornalista, la super Wonder Woman per arrivare in Italia con la “pluricensurata” per il suo abbigliamento molto succinto e atteggiamenti che parevano provocanti ( siamo negli anni '40) Pantera Bionda di Dalmasso e Magni.
Negli anni cinquanta non ci sono eroine vere e proprie al di la della romantica Juliet jones o l'attrice Mary Perkins che nei suoi fumetti il tempo passa come nella realtà e “si invecchia”.
Nel 1962 la fantasia del francese Jean-Claude Forest fa nascere “Barbarella” una donna libera e molto disinibita, un vero successo editoriale tanto che da allora in poi le eroine femminili avanzano anche se spesso punteranno sulla loro apparenza e sul loro corpo fascinoso, del resto il mercato dei fumetti è prettamente maschile ed è su quello che si deve puntare.
Barbarella si può definire un'eroina postfemminista e tradizionale contemporaneamente, è sempre poco vestita se non addirittura nuda,sarà sempre alle prese con situazioni pericolose e dovrà confrontarsi con figure maschili di varie etnie, spesso istaurando rapporti amorosi ma da uscirne sempre vittoriosa, del resto la sua arma migliore è l'erotismo e la seduzione.
Sarà un successo enorme, tale da far nascere un susseguirsi di eroine, il più delle volte comunque effimere, come ad esempio la modella Tiffany Kones, l'avventuriera Modesty Blaisa o addirittura la tenebrosa Vampirella.
Ma sul finire degli anni '60, un grande genio del disegno, stavolta italiano, Guido Crepax ci offrirà un'eroina che non avrà eguali e che ancora oggi è ricordata e famosa, Valentina.
Valentina nasce come compagna di un protagonista maschile, Neutron che ha capacità di rallentare il tempo se non addirittura fermarlo, ma dopo poche edizioni la protagonista diverrà lei.Valentina è una fotografa con problemi legati all'anoressia, è spregiudicata e curiosa e vive in un mondo onirico con il fidanzato Philip, è molto sensuale e spesso è raffigurata nuda. E' una delle poche figure del fumetto che abbia un'identità, infatti è nata il giorno di Natale del 1942 ( come la moglie di Crepax, Luisa Mandelli ) e la residenza è un appartamento a Milano in via De Amicis ( lo stesso indirizzo della Mandelli), e cresce e invecchia nel tempo come una persona reale.
I tratti fisici pare che Crepax ne abbia preso spunto da una attrice degli anni venti, che con il suo atteggiamento di donna fatale aveva conquistato un vasto pubblico (maschile), Louise Brooks,e che la stessa Valentina in un fumetto rivelerà che il suo look è proprio nato da quell'attrice.
Anche la moglie Luisa Mandelli ( che proprio l'anno scorso per una complicazione dovuta dal Covid19 è deceduta) aveva posato come modella per il personaggio.
Da allora nasceranno soltanto donne erotiche, e tra le tante non possiamo comunque menzionare le bellissime di Milo Manara, tra cui spicca la spudorata e sensualissima Miele
Roberto Busembai (errebi)
Immagini web: Winni Winkle, Tillie the Toiler, Connie Kurridge, Miss Lace, Pantera Bionda, Barbarella, Valentina e Miele