Questo è un dipinto ad olio su tela che fu realizzato circa a metà del 1800 dal pittore Antonio Rotta, che forse pochi conoscono ma che è stato uno di quei maestri che hanno rappresentato la vita quotidiana dell'epoca con tutte le sfaccettature e profondo della moralità e del sentimento (movimento comunque tipico dell'800), e che si trova al Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
Il motivo per cui ho scelto questo particolare quadro è per sottolineare come l'innocenza e la purezza dei sentimenti abbiano presto a cambiare e maturare quando la vita li pone davanti e con mano la sua verità. Questi due splendidi bambini, bambini di ieri ma che non differiscono nell'interiorità con quelli di oggi e di sempre, bambini che forse hanno sentito parlare della morte, ma al tempo dalle favole che venivano loro raccontate, oggi pure dalle stesse favole ma soprattutto dai cartoons e film vari di cartoni, una morte aleatoria, un qualcosa che spesso nei cartoni passa quasi inosservata e poi magari non fa neppure quel vero danno che in realtà provoca. Ma quando la morte si fa viva, nella realtà, quando un bambino si trova a dover soccombere contro le volontà di una natura reale, lo strazio, il dolore, il distacco che prova è profondo e immenso e vale già questo a far sparire una buona parte di quella spensieratezza e innocenza che distinguono la sua entità di bambino. La rappresentazione di questi due bambini di fronte alla morte di un pulcino, a loro molto caro, è così straziante e vera che ne apprendiamo totalmente la drammaticità interiore dei figuranti.
Perchè ho scelto questo quadro, perchè oggi di morte ne “viviamo” tanta e in questa “tanta” ne sono spettatori, se non attori principali, i bambini, e spesso e purtroppo dimentichiamo, noi adulti, quanta maggiore sofferenza e sbigottimento essi provino.
Rotta in questo è stato davvero maestro a impressionarlo!
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Antonio Rotta – La morte del pulcino ( Museo arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto)
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