Poggio Bracciolini fu un esimio esponente dell'Umanesimo, Aretino di nascita ebbe prestigiosissimi incarichi sia nella curia romana e poi all'interno del comune di Firenze, fu scopritore di grandi e importanti scritti antichi nelle biblioteche d'Europa e dette un forte risalto alla conoscenza e alla rivalutazione dei classici quali Cicerone, Quintilino ecc., scrisse molte opere in latino e le famose “Facezie”, una raccolta di racconti talvolta comici.
Da uno di questi racconti ne ho fatto una mia libera interpretazione e si intitola “Il gallo e la volpe”.
IL GALLO E LA VOLPE
Ben sappiamo come le volpi siano sempre affamate ma al tempo stesso dotate di una proverbiale furbizia, e sappiamo anche che le loro prede preferite sono le “sciocche”galline.
Un giorno una di queste volpi, si aggirava per la campagna con una fame esagerata e nella sua ricerca affannosa di trovare una preda, rimaneva sempre digiuna per l'assenza di un buon bocconcino, quando ad un tratto notò al di sopra di un albero, ad un'altezza per lei irraggiungibile, un gallo con al suo seguito un cospicuo numero di galline che eseguivano le sue indicazioni.
La volpe allora si avvicinò al di sotto del gallo e dopo averlo salutato con la dovuta e esagerata cortesia, gli domandò con la più assoluta innocenza:
“ Buon gallo, ma cosa state facendo lassù molto in alto? Non avete saputo delle novità che riguardano noi tutti? Non sapete delle positive notizie che ci interessano?”.
“ Io non ho sentito niente e non ho saputo di queste notizie” rispose il gallo e proseguì “Ditemele voi allora, sono tutto orecchi!”
“ Oh certamente...” rispose la volpe “ son giunta appositamente qui da voi per farvene conoscenza e per dividerne con voi l'immensa gioia. Giorni or sono si è tenuto un convegno tra tutte le specie animali ed hanno stabilito che fosse indetta una pace perenne tra tutti gli esseri viventi.
Da questo perciò non esisteranno più timori, svaniranno gli inganni e le violenze e tutti potremo vivere in armonia e assoluta pace con la libertà di muoversi senza alcuna paura, ed è per questo che vi incito a scendere da lassù, carissimo mio amico gallo, con tutte le vostre galline, per poter così festeggiare questo evento insieme.”
Ma il gallo non era poi così tanto scemo, aveva ben capito il furbo tentativo della volpe, e rispose:
“ La vostra notizia è davvero soprendente e mi rende alquanto felice ...” e mentre parlava allungava il collo e guardava lontano, dando ad intendere alla volpe che era interessato a guardare qualche cosa.
“Ma cosa state guardando così da distrarvi completamente?” Chiese la volpe
“Due cani...” rispose il gallo “ due ferocissimi cani si stanno avvicinando a noi, sono due cani dalla fauci aperte e molto ringhiosi, corrono verso la nostra direzione...”
“Beh allora vi saluto, sarà bene che fugga prima che ci raggiungano” prese a dire la volpe che già iniziava ad allontanarsi.
“ Ma che paura avete, perchè scappate? Dal momento, come avete detto prima voi, che si è stabilita la pace, non dovete avere timore alcuno.” Quasi divertito, diceva il gallo.
Ma la volpe che non stava più sulla pelle dalla furia di scappare rispose:
“Non sono poi tanto sicura che questi cani siano informati della normativa!” E fuggì via con la velocità di un fulmine.
Questo è quello che accade a chi vuol ingannare e invece rimane ingannato.
Mia libera interpretazione del “Il gallo e la volpe” da le Facezie di Poggio Bracciolini
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web